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Cronaca

JESI PIANO DELLE ALIENAZIONI, LE PROPOSTE DELLA GIUNTA PER INCASSARE 8,3 MILIONI DI EURO

Non è bastato il voto compatto delle opposizioni per approvare la mozione sugli animali vivi alle Fiere (foto Candolfi - Jesi)

(foto Candolfi – Jesi)

JESI, 26 ottobre 2015 – La necessità di fare cassa, di fronte ad una preoccupante situazione economica, ha spinto anche gli Amministratori comunali a mettere sul mercato beni immobili di proprietà pubblica per un valore stimato di 8,3 milioni di euro. È quanto ha in animo di fare la Giunta per il piano delle alienazioni per il prossimo trienni, piano che sarà illustrato e votato nel corso del prossimo Consiglio comunale. Nel compilare l’elenco dei “gioielli di famiglia” da mettere sul mercato, così come prevedo le norme in materia l’Area Servizi Tecnici ha predisposto due elenchi: uno relativo ai fabbricati, l’altro ai terreni “dai quali, – si legge in una nota – sono stati estrapolati i beni non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali e dunque tali da poter essere inseriti nel piano delle alienazioni. Rispetto a tali beni – si precisa nella nota – sono state anche aggiornate le stime tenendo conto dell’andamento del mercato immobiliare e della banca dato dell’Osservatorio immobiliare dell’Agenzia del territorio”.
Ma quali sono i beni immobili che potrebbero essere messi sul mercato? In totale circa una trentina, alcuni del valore di alcune decine di migliaia di euro, altri con una valutazione superiore al milione. Tra questi “gioielli” troviamo ex scuole, magazzini, appartamenti, aree edificabili e no di varie dimensioni. Nella lista sono inclusi anche locali che ospitano uffici comunali, come quelli di Piazza Spontini (valutati 990 mila euro) o di via Mura Occidentali, dove si trova l’Anagrafe stimati in 700mila euro. Sul mercato andrà anche il complesso Sant’Agostino (valore 1,5 milioni) in gara come permuta per i lavori di rifacimento di Corso Matteotti. Sfiora il milione il valore dell’autorecupero della porzione del San Martino, un milione di euro, invece, dagli alloggi girati all’Erap nella partita del contratto di quartiere. La vecchia sede del Maschiamonte, in via San Giuseppe, che fino a pochi giorni or sono ha ospitato soggetti che necessitano di assistenza per giovani svantaggiati, è stato valutato 260 mila euro. Ci sono, infine, due aree edificabili nell’elenco dei beni da alienare: una in zona Cartiere Vecchie, l’altra in area Piccitù; entrambe sono state valutate poco sopra i 600mila euro.
Spetterà ora ai consiglieri comunali dare il via libera alla vendita di tutti questi tesoretti e favorire le casse comunali.
(Sedulio Brazzini)

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