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Cronaca

Jesi Pronto soccorso, l’Ast: «Troppa attesa in corsia? Criticità estemporanea»

«Situazioni di sovrannumero possono verificarsi ma sono comunque transitorie e derivanti spesso dall’accettazione di numerosi codici verdi»

di Redazione

Jesi, 16 gennaio 2023 – In ordine alla paventata situazione di affollamento del pronto soccorso dell’ospedale “Carlo Urbani”, arriva la precisazione della Ast di Ancona.

Nei giorni scorsi, infatti, i sindacati di categoria Fsi Usae, Fabrizio Ferrini, Fials, Csa avevano evidenziato le criticità persistenti, anche in merito alla presenza di troppi pazienti in barella – sino a una quarantina – in attesa dell’assegnazione del reparto.

«Si evidenzia che ciò non risulta essere vero – afferma la nota – , infatti se particolari criticità di sovrannumero in attesa in corsia possono verificarsi, queste sono comunque estemporanee e transitorie derivanti spesso dall’accettazione di numerosi codici verdi i quali ovviamente si vedono passare avanti nel triage le situazioni più gravi corrispondenti ai codici rossi a rischio di vita».

 «Al “Carlo Urbani” di Jesi, in particolare, il personale in dotazione garantisce l’efficienza e la copertura di tutti i turni».

«Presso la struttura ospedaliera, inoltre, è presente la bed manager, opportunamente formata, e tale figura è stata da tempo inserita in organico, perché anche prima delle linee guida regionali la Asur aveva – con la dg 357/2017 – attivato il percorso del bed manager».

«Il problema dell’arruolamento delle figure professionali non è solo della provincia di Ancona, ma è un problema generale frutto di una programmazione nazionale che non ha tenuto conto dei pensionamenti che si sarebbero avuti fra i medici che avevano iniziato il lavoro prima della norma sul numero chiuso per accesso all’Università».

«Da ultimo, un appello alla popolazione: è importante infatti educare tutti al corretto utilizzo dei pronto soccorso cui ci si deve rivolgere solo per le situazioni di reale emergenza e gravità».

 
«Il personale sanitario in servizio garantisce le attività a tempo pieno e con grandissimo impegno e abnegazione spesso anche a rischio della propria incolumità».

«Per quanto riguarda i medici, come già annunciato nei giorni scorsi sulla scorta dei contenuti del milleproroghe, sono stati organizzati i turni fin dal primo gennaio scorso avvalendosi di 13 medici abilitati, assegnati ai pronto soccorso di Senigallia, Jesi e Fabriano, alla Medicina penitenziaria e al Dipartimento di prevenzione».

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