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Jesi Questa società deve essere profondamente cambiata

Riflessione degli anarchici dopo i fatti di Civitanova Marche: Alika vittima di un sistema becero che schiaccia tutto e tutti

Jesi, 4 agosto 2022 – Una società non risulta povera soltanto perché la maggior parte della popolazione non ha un reddito sufficiente a sopravvivere. Siamo sempre più poveri perché, oltre ad avere meno denaro in tasca, abbiamo sempre meno possibilità di migliorare il nostro futuro e quello di chi verrà dopo di noi.

Del resto l’economia corre veloce, e per non farsi schiacciare oggi, troppo spesso siamo obbligati a rinunciare a una istruzione adeguata, a una sanità pubblica efficace ed efficiente, a tutti quei servizi che nel tempo possono rendere la società di cui facciamo parte più giusta, perché ci consentirebbe di alzare lo sguardo verso gli altri intorno a noi.

Alika sarà invece l’ennesimo sacrificio umano inutile sull’altare di una società povera, ignorante e violenta. Ce ne dispiace per la famiglia e per i suoi cari, per le comunità di immigrati di questo e di tutti i paesi, e per ogni sfruttato di questo presente che sa di essere un… Alika, come tanti, vittima non tanto di un alienato mentale, ma di un sistema becero che schiaccia tutto e tutti, offrendo soluzioni dal respiro corto e malsano. Facile che qualcuno spaccerà per proposta innovativa l’internamento manicomiale, mentre altri si stracceranno le vesti in nome delle verità sociali, dimenticando i propri fallimenti ed incapacità dirigenziali. Al supermercato della politica stracciona e viscerale, ognuno proverà a piazzare il proprio prodotto, di notizia in notizia, come sciacalli dell’informazione.

Eppure la politica, per gli sfruttati di sempre, per i neri di ogni colore, non è mai stato un prodotto da dover ordinare in qualche piattaforma online, è già presente in ciascuno di noi quale espressione del fare e decidere insieme, per questo non può bastarci l’ennesima manifestazione in strada (col rischio di placare solo pelose coscienze), non può` bastarci una giusta e necessaria protesta e solidarietà per ricordare Alika, perché ogni giorno abbiamo vittime da difendere e rivendicare: sul lavoro e in guerra, sulle strade e nei servizi negati.

Questa società deve essere profondamente cambiata, non si può più restare soli di fronte alla violenza dell’odio e del profitto, bisogna ricominciare a dare una risposta collettiva ai problemi quotidiani, difendersi da essi in modo organizzato, non cedere alla paura e allo sconforto.

Questa società è fatta da chi lavora e lotta ogni giorno, ama e vive con gli altri, spera e sogna un mondo dove i propri figli non vengano portati via dalle miserie generate dai signori del potere politico ed economico.

Qualcuno può continuare a vivere a Civitanova quale espressione di una provincia meschina e crudele, uguale ai luoghi in cui vivono i patrioti “figli d’Itaglia”, forti con i deboli e deboli con i forti.

Qualcuno deve continuare a vivere a Civitanova quale espressione di un mondo che non può più essere rubato e violentato da nessun dio della guerra, da nessun duce della politica, da nessun padrone.

Fai – Federazione Anarchica Italiana
   Sez. “M. Bakunin” – Jesi
   Sez. “F. Ferrer” – Chiaravalle

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