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JESI SULLE NOTE PULSANTI DI VITA DELLA SOLIDARIETÀ IL CONCERTO IN FAVORE DELL’UNICAM

Beatrice Testadiferro, Claudio Pettinari e Filippo Triccoli mentre riceve la maglietta dell'Unicam

Beatrice Testadiferro, Claudio Pettinari e Filippo Triccoli mentre riceve la maglietta dell’Unicam

JESI, 2 dicembre 2016 – “A voce alta voglio dire che sono contento di essere qui. Questo è un territorio di bravissimi ragazzi, che qui si sono formati e che all’Università di Camerino vengono per continuare gli studi, per costruire il loro futuro. Come recita il nostro hashtag, infatti, ilfuturononcrolla. Aiutateci, perché il nostro antico ateneo possa ancora operare nel territorio come ha fatto sino a oggi”.

Le parole del pro rettore dell’UnicamClaudio Pettinari, anch’egli sfollato dopo i recenti eventi sismici, dal palco del teatro studio Moriconi sono entrate nel cuore di tutti.

Teatro pieno, ieri, i 200 posti disponibili occupati, il concerto – di un paio d’ore – “Sulle note della solidarietà” in favore dell’università camerte un successo di partecipazione, con il ricavato, a offerta, che proprio oggi,  2 dicembre, sarà messo a disposizione sul conto corrente di Unicam.  Assente il Comune. “Eppure gli inviti li abbiamo mandati”. Assente ma indisposto l’ad della Fondazione Pergolesi Spontini, che ha concesso l’utilizzo del teatro, William Graziosi, il quale, però, ha fatto pervenire un messaggio.

David Uncini e Luigino Pallotta

David Uncini e Luigino Pallotta

L’evento, organizzato dall’associazione AvantJesi con il suo presidente Filippo Triccoli e quello onorario, Gabriele Fava, in collaborazione con David Uncini, ha visto calcare magnificamente la scena sulle note musicali, nell’ordine di esibizione, del David Uncini jazz duo Band, de La Macina e del Concertino Burro e Salvia.

Triccoli, inoltre, ha ricevuto in dono dal pro rettore Pettinari la maglietta rossa dell’Unicam che riporta inciso proprio l’hastag ilfuturononcrolla.

Alle spalle dei musicisti uno schermo che proiettava in continuazione le immagini della devastazione.

A condurre, la bravissima Beatrice Testadiferro, direttrice di Voce della Vallesina, che ha introdotto la serata descrivendo come si sia “creato un ponte con le genti colpite dal sisma, con quei luoghi così vicini ma anche così lontani“.

Concertino Burro e Salvia

Concertino Burro e Salvia

L’onore della prima proprio a David Uncini e Luigino Pallotta che, con tromba e fisarmonica – strumento questo della nostra terra -, ci hanno portato, in cinque brani, al jazz primordiale degli anni Venti del Novecento, quelli della grande depressione americana, da New Orleans a Charlestonper arrivare alle grandi orchestre che facevano ballare la gente. Chiusura, perciò, affidata al celeberrimo Moonlight serenade di Glenn Miller. E, infatti, con due strumenti sembrava di sentir suonare un’orchestra intera.

Poi La Macina, con le canzoni interpretate dalla voce, dai gesti, dal volto, dalle emozioni di Gastone Pietrucci  e accompagnate da Adriano Taborro, chitarra e mandolino, Marco Gigli, chitarra e voce, Roberto Picchio, fisarmonica, Riccardo Andrenacci, batteria e percussioni.

Non solo. Sul palco anche Maria Grazia Tiberi che ha alternato la sua bella voce sonante ai pezzi musicali perché, come ha spiegato lo stesso Pietrucci, “vogliamo porre l’attenzione sul terremoto e non parlare del terremoto”.

Maria Grazia Tiberi con La Macina

Maria Grazia Tiberi con La Macina

E lei ha letto “La terra trema“, dell’architetto-senatore Renzo Piano, il suo progetto generazionale per difenderci dal terremoto per il quale, tra l’altro, “tocca a noi, al senso di responsabilità, investire la giusta energia per la messa in sicurezza delle nostre case. Che poi siamo noi stessi, perché se cerchi l’uomo trovi sempre una casa. La casa è il luogo della fiducia, il rifugio dalle paure e dalla insicurezze. Molto di più che un semplice riparo dal freddo e dalla pioggia… Serve una svolta culturale, abbiamo il dovere di rendere meno fragile la bellezza dell’Italia ingentilita e antropizzata dai nostri antenati. Un bene comune la cui responsabilità è collettiva“.

Filippo Triccoli con la maglietta rossa dell'Università di Camerino

Filippo Triccoli con la maglietta rossa dell’Università di Camerino

Otto i pezzi proposti: Bella sei nada femmena, So’ stato a lavorà a Montesicuro, Nave che porti al niente, Cioetta, cioettaTuto è corpo d’amore, Sotto la croce Maria, Dicono di me, Moje mia me ne vo’ al merca’.

Il Concertino Burro e Salvia con la passione per la musica dei primi 50 anni del Novecento ha dato vita ad atmosfere retrò con Parlami d’amore Mariù, Il valzer della povera gente, In cerca di te, Voglio vivere così, La campana di San Giusto, Vivere, ‘O sole mio. Quest’ultima anche con la tromba di David Uncini che si è affiancato a Mauro Gozzi, chitarra, Giuliano Pietroni, mandolino, Michele Bramucci, batteria, Luigino Pallotta, fisarmonica, Franco “Fetta” Corinaldesi, tenore.

Bella musica, bella serata, bella gente. E bella iniziativa di solidarietà.

([email protected])

(foto Crico)

 

 

 

 

 

 

 

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