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JESI Tari: «L’Amministrazione Bacci è andata veramente incontro ai cittadini?»

Il consigliere della Lega, Marco Giampaoletti: «Bisognava rendere più agevoli i pagamenti»

​JESI, 6 ottobre 2020 – Come volevasi dimostrare questa Amministrazione che si loda per andare incontro ai cittadini e alle imprese riguardo al pagamento della tassa Tari aveva proposto che, a causa dell’emergenza epidemiologica, i termini di pagamento erano: 

• il primo acconto, delle tre rate, differito al 16 luglio 2020 con la percentuale del 49%.

• la seconda rata prevista entro il 16 novembre 2020 con la percentuale del 49%.

• la terza rata con saldo e conguaglio entro il 16 maggio 2021 con la percentuale restante del 2%.

Nel Consiglio comunale del 25 settembre, invece, la proposta votata dalla maggioranza è stata  quella di unificare la seconda e la terza rata con la scadenza del 1 dicembre 2020.  

Il sottoscritto aveva proposto invece, tramite una emendamento prima della pausa estiva, che le rate dovevano essere quattro con percentuali diverse in modo da agevolare il pagamento ai cittadini e alle attività che nel blocco totale causato dal covid hanno avuto ripercussioni sui mancati incassi non riuscendo a pagare neanche gli stipendi dei dipendenti. In questo modo si dava quindi un aiuto concreto per i pagamenti. 

Qui di seguito potete vedere le proposte che sono state fatte: 

 

Come ho detto in Consiglio comunale le percentuali potevano essere variate a seconda delle necessità del bilancio comunale per non creare problemi di mancate entrate ma è stato riferito che era più corretto fare tre rate e portare l’ultima rata a maggio 2021 per non mandare in defoult il Comune.

Adesso ci ritroviamo a pagare, invece, una rata del 51% anche se le attività che sono state chiuse per il covid avranno una riduzione del 25% per i giorni di chiusura. 

Questa scelta è stata dettata per semplificare il pagamento e non mandare i cittadini a pagare tre volte ma comunque in questo caso sono due, non molta la differenza. 

Secondo me la soluzione ideale poteva essere quella di spedire a casa il prospetto per il pagamento del 16 luglio, come si fa solitamente o mandare tutti i pagamenti in un’unica lettera, risparmiando così sui costi di spedizione.

In tal modo era poi il cittadino che poteva decidere di pagare solo la prima rata oppure tutte a seconda della propria disponibilità economica del momento, ma questo evidentemente sarebbe stato troppo facile. 

Credo che sia difficile dire che questa Amministrazione abbia fatto una scelta per andare incontro al cittadino visto anche che i pagamenti per l’occupazione del suolo pubblico sono stati decisi solo dopo che il Governo ha dato le disposizioni mentre in altri Comuni già si erano preparati ad azzerare i pagamenti.  

Marco Giampaoletti

Lega Salvini Premier

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