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JESI “UMANITÀ AUMENTATA”: LA SFIDA DELL’INNOVAZIONE DIGITALE

Al “Piccolo” di San Giuseppe primo dei due incontri organizzati dal Progetto Policoro della Diocesi: intervengono Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl, Marco Gialletti, Ceo Nautes, Massimiliano Colombi, sociologo

JESI, 24 ottobre 2019 – Domani, venerdì 25 ottobre alle ore 16.30 presso il Teatro “Il Piccolo” di  San Giuseppe si svolgerà il confronto su: Umanità Aumentata: capitale umano e competenze digitali in cui interverranno Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl (foto in primo piano) e Marco Gialletti, Ceo Nautes, Lead Concept Designer Nautes Spa. A coordinarli Massimiliano Colombi, sociologo, esperto in consulenza di progetti innovativi di sviluppo locale.

Questa iniziativa organizzata da Progetto Policoro della diocesi di Jesi, dopo la prima edizione dello scorso anno, vuole concentrarsi ancora una volta nel valorizzare il territorio, le buone pratiche e le persone che, nonostante l’uragano mosso dalla tecnologia, restano il motore e il centro del lavorare.

Questo primo appuntamento – ne seguirà un altro il 31 ottobre – sarà un confronto stimolante e coinvolgente incentrato sui cambiamenti in atto del “fare lavoro”, sulla sfida che l’innovazione digitale sta già lanciando alle capacità di visione e di programmazione dei protagonisti dello sviluppo di un territorio.

Ogni processo di innovazione non avviene in modo neutrale, l’accelerazione che lo sviluppo tecnologico e digitale sta imprimendo sull’evoluzione dell’occupazione lavorativa sia in termini di fabbisogno che di relazioni, ruoli e competenze, ci pone al tempo stesso problemi di gestione e grandi opportunità. Questa nuova esperienza può diventare a “umanità aumentata” valorizzando l’unicità degli esseri umani?

L’incontro si concentrerà principalmente su alcune questioni: come sviluppare e orientare l’attitudine delle giovani generazioni rispetto alle professioni del futuro? Come orientare la capacità di aprirsi un varco nei nuovi orizzonti lavorativi con un’identità professionale propria, accogliendo l’innovazione tecnologica come opportunità di reinterpretazione del “fare lavoro”? Come gestire dei team interfunzionali, persone con competenze diverse, generazioni diverse, un lavoro di squadra?

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