Jesi Velocità auto e scarsa illuminazione, troppi pericoli per pedoni e ciclisti
Nonostante le campagne di sensibilizzazione e le zone 30, i recenti episodi di investimento susseguitisi nelle ultime settimane testimoniano i rischi per gli utenti fragili della strada

12 Gennaio 2025
Jesi – E’ un andare ancora troppo rischioso per la categoria più fragile della strada, quella composta da pedoni e ciclisti che anche in una cittadina di medie dimensioni come Jesi, corrono non pochi pericoli quando passeggiano a piedi o in bicicletta per le vie del territorio urbano o ad esso limitrofe.
A testimoniarlo i recenti episodi di investimento che si sono susseguiti nel giro di poche settimane e che sembrano confermare, anzi forse peggiorare, il dato fornito dagli uffici comunali in occasione del lancio della campagna di sensibilizzazione Vai Piano!, finalizzata proprio a promuovere tra gli automobilisti comportamenti di prudenza alla guida, moderazione della velocità e attenzione. Perchè è facile distrarsi.
I dati sulle vittime della strada sono chiari: il 74% delle persone ferite è su strada urbana, il 70% degli incidenti avviene su strade urbane e il 44% delle vittime perde la vita in incidenti in città.
La sensibilizzazione della popolazione riguardo al tema della velocità e della correttezza verso le categorie fragili deve ancora fare il suo lungo percorso, evidentemente, qui a Jesi, e per vedere i frutti della campagna Vai Piano!, sembra proprio che i tempi si dilatino.
Nonostante gli interventi previsti dall’Amministrazione comunale a favore delle Zone 30 e dell’installazione di strisce pedonali rialzate e dissuasori, a farla da padrona è ancora la velocità sostenuta adottata da molti automobilisti anche nelle strade urbane.
Complici della pericolosità, in alcuni casi, anche le dimensioni delle carreggiate e la scarsa illuminazione che di certo non agevola chi si trova al volante nell’individuare possibili ostacoli, di ogni genere, presenti sulla strada, soprattutto se si sta viaggiando a velocità troppo elevata.
Risale a mercoledì scorso l’ultimo episodio di investimento in via del Verziere (foto in primo piano), dove un 46enne jesino che stava camminando sul ciglio della strada è stato colpito – ed è finito all’ospedale -, intorno alle 19, da un’utilitaria in transito che poi ha proseguito. Venerdì il responsabile, saputo delle indagini in atto da parte della Polizia Locale, si è però fatto vivo telefonando al Comando. Una vicenda, questa, comunque, che suscita una particolare attenzione.
Via del Verziere, infatti, è una delle strade in cui, proprio per moderare la velocità delle auto – c’è il limite dei “50″ ma c’è pure chi addirittura sorpassa -, l’Amministrazione comunale ha approvato l’intervento di installazione di due dissuasori, così come nella vicina via Marconi.
L’assenza di marciapiedi lungo la strada, o comunque di banchine transitabili, la velocità a volte sostenuta dei veicoli e la carreggiata stretta, fanno di via del Verziere una delle zone pericolose della città, soprattutto perché l’illuminazione è a intermittenza, presente cioè in prossimità delle abitazioni dislocate alle due estremità, ma assente nei tratti dove non ci sono case. E proprio in uno di quei tratti senza luce è avvenuto l’impatto tra auto e pedone mercoledì scorso.
Un’altra zona a essere spesso teatro di incidenti stradali e investimenti è via XXIV Maggio, o comunque l’intero Asse Sud.
Risalgono a due settimane altrettanti episodi, nel giro di poche ore, che hanno coinvolto una donna di 68 anni residente a pochi passi dal luogo dell’investimento e un ciclista di 39 anni sbalzato a terra e finito dall’altra parte della carreggiata dopo che era stato aperto lo sportello dell’auto in sosta e lui ci era finito contro. Per non citare di altri simili avvenuti in precedenza. Insomma, una incidentalità senza soluzione di continuità e che appare troppo frequente.
E intanto i residenti non le mandano a dire: «E’ assurdo che si rischi di perdere la vita in un centro abitato – dicono giustamente -. Qui sembra di essere a Misano, sia di giorno che di notte», aggiungono, invocando l’ausilio delle telecamere e l’individuazione di provvedimenti concreti e risolutivi.
(foto in primo piano, via del Verziere)
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