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Cronaca

JESI Viorel, dal dispositivo per sanificare il denaro alle stelle

Viorel studente del Galilei di Jesi

Lo studente di 18 anni del “Galilei” ha già un futuro con il suo “Washed Cash”, idea innovativa per la quale sta ipotizzando altri usi e sogna un’agenzia aerospaziale tutta sua

JESI, 26 dicembre 2020- Viorel, soli 18 anni e già in tasca un “brevetto”. Dal Galilei alla Maker Faire, ora punta ad un futuro da Elon Musk. Dopo la call americana della primavera scorsa e la recente call europea della Maker Faire, Viorel Ionut Bohotici della 5CBS dell’Istitituto di istruzione superiore Galilei di Jesi, ha già un futuro con il suo “Washed Cash”. Un‘idea innovativa di come si possa sanificare il denaro. Ed ora il brillante studente sta già ipotizzando altri usi.

Viorel studente del Galilei di Jesi
Viorel Ionut Bohotici

Il tutto era iniziato con la pandemia grazie ad un bando suggerito dalla professoressa dell’Iis Galilei Maria Lauretta Riccioni e poi il lavoro continuo e costante che lo ha portato alla consegna del progetto alla Maker Faire.

«Dal bando ho iniziato a lavorare subito all’idea – ha dichiarato Viorel – e una volta sviluppata ho contattato le prime aziende».

«Il percorso però non è stato facile per arrivare a depositare la domanda di brevetto, un po’ per le prime difficoltà e i primi “no” e un po’ perché il lavoro si faceva sempre più complesso» ha sottolineato anche la professoressa Maria Lauretta Riccioni.

Ma poi fortunatamente è arrivata la vetrina internazionale della Maker Faire di Roma che ha selezionato il ragazzo tra i pochi italiani ad avere l’onore di esporre il proprio lavoro in una vetrina virtuale.

Ora Viorel, che sta vagliando le prime offerte, è alla ricerca di un’azienda che possa far realizzare appieno la sua idea. Ma perché questa macchina che sanifica il denaro possa essere utile anche per altri usi ce lo ha spiegato lo stesso Viorel.

«L’idea era nata in origine per sanificare il denaro, ma in realtà è in grado di sanificare qualsiasi altro oggetto che sia compatibile con le sue dimensioni. Il dispositivo potrebbe ridurre inoltre il fenomeno dell’antibiotico-resistenza» ha sottolineato lo studente.

A sostegno, Viorel menziona anche studi dei ricercatori della New York University che analizzando la presenza di microbi sulle banconote da un dollaro di Manhattan hanno identificato oltre 3mila tipi di batteri, incluse alcune specie resistenti agli antibiotici. Solo per il 20% circa del Dna batterico è risultato appartenere a specie conosciute.

Il plesso del Galilei in Viale del Lavoro

Quindi, lo studio dell’Università di Lipsia che riporta quante volte una persona si tocchi il viso in un’ora (ben 23 volte!) e dunque quanto il rischio di contagio possa aumentare nel manipolare denaro contaminato. E poi vale anche ricordare che il 10% della popolazione soffre di onicofagia, un rapporto 1 a 10. Il semplice mangiarsi le unghie aumenta in percentuale nella giovane età tra 11 ed i 17 anni arrivando fino al 45%.

Un grazie da Viorel va ai professori che lo hanno seguito durante tutto questo percorso e allo studio legale Fradeani di Ancona. In prima battuta alla professoressa di Chimica, Maria Lauretta Riccioni che lo ha motivato nell’iter, ma anche al professor Leonardo Guerro, che lo ha aiutato ad automatizzare il device, e infine anche ai suggerimenti dell’ex professore del Galilei, Luca Giovagnetti.

«Sono felice e consapevole dell’importanza di questa idea» ha affermato lo studente che ora punta, dopo gli studi futuri in ingegneria aerospaziale, a creare una agenzia aerospaziale tutta sua e chissà se dai tanti stimoli ricevuti al Galilei che Viorel potrà diventare il futuro Elon Musk marchigiano.

«Sicuramente una grande soddisfazione quella che ci ha dato Viorel – ha dichiarato il dirigente Luigi Frati – e ringrazio chi è riuscito a guidarlo in questa bella impresa con corsi anche rivolti alla creazione di una start up, all’imprenditoria e al marketing».

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