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MOIE Discarica “Cornacchia”: illegittimo l’ultimo ampliamento

Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar accogliendo il ricorso dei Comuni di Castelbellino e Monte Roberto

MOIE, 2 settembre 2020 – Nonostante sia giunta alla fine della sua vita produttiva, la discarica Cornacchia continua a restare al centro delle vicende locali e non solo.

Il Consiglio di Stato ha infatti accolto il ricorso presentato dai Comuni di Castelbellino e Monte Roberto in merito al IV stralcio di ampliamento della discarica stessa, ribaltando la sentenza del Tar, e dichiarandolo illegittimo.

Il sito della discarica “Cornacchia” di Moie di Maiolati

Ricapitoliamo la questione: il Comune di Maiolati, interpretando il piano regionale dei rifiuti del 2015, sostenuto anche dai pareri di Sogenus e di tecnici provinciali e regionali, ha effettuato l’ampliamento volumetrico del IV stralcio, con un allargamento sotto soglia del 30%, nell’ambito di un nuovo progetto.

Da subito i Comuni di Castelbellino e Monte Roberto, insieme ai comitati a tutela della salute e del territorio, si sono opposti a tale situazione sostenendo che gli ampliamenti andavano considerati cumulativi (I, II e III stralcio), dunque si sarebbero dovuti sommare al progetto originale di discarica, mentre così si sarebbe andati ben oltre i criteri imposti dalla legge.

Il Tribunale Amministrativo Regionale, chiamato in causa nel 2017, si era espresso favorevolmente in merito alla scelta dell’Amministrazione maiolatese, mentre ora, il Consiglio di Stato ha scritto una nuova pagina di storia della Cornacchia.

Il progetto del IV stralcio, pertanto malgrado si tenti di sostenere che trattasi di discarica nuova ed autonoma si legge nella sentenzanella realtà dei fatti, per come le varie fasi procedimentali e le vicende autorizzative nel corso degli anni, in modo inequivocabile fa parte di un più ampio disegno volto a impiantare un sito unitario di smaltimento dei rifiuti…”.

Se da un punto di vista operativo cambia poco o nulla, avendo la discarica già cessato la propria attività, con ogni probabilità si è posta la parola fine sulla vicenda amministrativa con la riabilitazione delle tesi dei comitati e dei Comuni appellanti.

Ma gli strascichi politici potrebbero essere dietro l’angolo.

Marco Pigliapoco

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