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Moie Rinascenze, quando nell’arte l’anima si libera

Alla biblioteca La Fornace la mostra di Silvia Segnan e Laura Giustozzi, tappeto musicale a dare essenza alle parole con la pianista Marta Tacconi e il soprano Federica Livi

Moie, 7 luglio 2022 – Vero, quando c’è sostanza è più semplice, forse anche facile, che ogni messaggio passi, superi il muro dell’indifferenza, soprattutto se il messaggio non è di 140 caratteri ma è lungo come un battito di ciglia, un clic fotografico, il tocco iniziale o definitivo sulla superficie di una tela.

In un vivacissimo centro della Vallesina, a Moie di Maiolati Spontini, quattro palmi da Jesi, la Biblioteca La Fornacesforna (è il caso di farci sta battutaccia?), da anni, pomeriggi o serate da cui si esce, alla fine, con la certezza di aver acquisito qualcosa di nuovo che riempie menti, occhi, cuore. Sabato sera, per esempio, il tema dell’incontro che si è svolto di fronte a una platea attentissima, era “Rinascenze – di natura mi bagnai e fiorii”.

L’idea, nata dalle menti di Silvia Segnan e di Laura Giustozzi, era quella di mettere insieme fotografia, pittura, poesia, crearci sopra un pomeriggio, poi andare a ruota libera a chiudere le caselle che rappresentano l’arte oggi, in una nuova prospettiva.

E per arrivare all’inaugurazione di un vero e proprio percorso artistico, le nostre hanno creato un evento in cui si è recitato, si è parlato di poesia, di viaggi, di libri, insomma ci si è conosciuti, accompagnati infine da un tappeto musicale a dare essenza alle parole e da un vero e proprio concerto, eseguito dalla pianista Marta Tacconi e dal soprano Federica Livi.

Ovviamente non un happening ma un lungo atto unico che ha preparato il pubblico che poi avrebbe visitato la mostra, dopo il taglio del nastro del sindaco Tiziano Consoli e dell’assessore alla cultura Tiziana Tobaldi. 

«Rinascita o rinascenza nell’arte è la voglia di proseguire, senza fermarsi mai – dice Silvia Segnan. Sono legata alla natura come la luna stretta al cielo. Lei non lo sa quale forza esiste dentro di noi al suo albeggiare, quale energia può trasformare un corpo in procinto di cadere e un’anima sola, prossima a restare indietro, mentre il mondo fuori grida». 

Laura Giustozzi ha raccontato come il vero senso alla sua vita sia nato attraverso «la passione e la necessità di esprimermi attraverso colori, forme e immagini. Attratta dal mondo dell’arte, fin da piccola mi appassionava conoscere la vita degli artisti e i movimenti artistici. Il mio lavoro, oggi, è creare abiti per bambini». 

da sin. Liivi, Giustozzi, Tacconi, Segnan, Filosa, Consoli,Tobaldi
Foto Ubaldi
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Due giovani impegnate, le opere che hanno portato alla Fornace di Moie, straordinariamente collocate, segnano due percorsi in cui la serenità interiore viene cercata, perché nessuno te la assicura come dono divino, e l’aiuto della “natura” (benigna, in questo caso), permette di conquistare vette in cui l’anima si libera, come una montagna fino a quel momento cinta di nubi, e mostra come sia possibile “rinascere”. Ma bisogna sacrificare spicchi di cuore, soffrire, talvolta, per arrivare a toccare la luna.

La scelta dei brani che hanno costruito, come in un concerto che seguisse un filo logico, questa parte emotiva, è parsa assolutamente quasi una colonna sonora che muoveva e preparava la visita alla mostra. Bravissime, come sempre, Marta Tacconi al piano e Federica Livi, soprano, che hanno proposto, intervallati alle liriche lette da Silvia, brani di musica da camera del loro repertorio.

(foto Ubaldi)

©riproduzione riservata

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