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Cronaca

VERTENZA ELICA Tra critiche e tensioni politiche

Duro lo scontro tra Mangialardi e Ciccioli, critiche alle modifiche proposte da Elica da parte del sindaco di Fabriano e della consigliera pentastelalta Lupini

FABRIANO, 15 luglio 2021Vertenza Elica ancora ad alta tensione, con le reazioni della politica locale a margine del vertice di martedì scorso (Leggi l’articolo). Diametralmente opposte le letture di sindacati ed azienda, con i primi ad annuciare la ripresa della mobilitazione dei lavoratori e la multinazionale a confidare in ulteriore step di trattativa.

Tra i primi a reagire il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli, che critica aspramente quanto proposto dall’azienda durante il confronto di due giorni fa. «80 esuberi in meno rispetto ai 409 annunciati. Questa sarebbe la strabiliante novità della “revisione” del Piano Industriale che Elica aveva annunciato al tavolo Ministeriale. Bene fanno i sindacati a riattivare la mobilitazione in vista del nuovo incontro al Ministero previsto per il giorno 21. L’avevo detto: non basta parlare di produzioni che rientrano dall’estero, bisogna ragionare in termini di ore lavoro. Sono ancora in difetto di 329 persone».

Stessa reazione da parte della consigliera pentastellata Simona Lupini. «Proposta assolutamente insufficiente – commenta la consigliera regionale, invitando le Istituzioni a non abbassare la guardia – Il prossimo appuntamento sarà di nuovo col MISE: azienda e sindacati dovranno confrontarsi su proposte sostenibili. La politica si concentri sulle soluzioni per rendere competitivo il territorio: ai miei colleghi di maggioranza e opposizione in Regione, chiedo di concentrarci su questo. I lavoratori e le lavoratrici di Elica hanno bisogno di soluzioni concrete».

Aspro il duello a distanza tra Maurizio Mangialardi e Carlo Ciccioli. Ad innescare la miccia dello scontro tra i capigruppo (rispettivamente) Pd e Fratelli d’Italia, la presa di posizione dell’ex sindaco di Senigallia che ha puntato il dito contro l’atteggiamento del presidente Acquaroli e l’attacco sempre di Mangialardi proprio a Ciccioli.

Maurizio Mangialardi, capogruppo PD in consiglio regionale

«Non viene sostanzialmente meno l’arrogante progetto di delocalizzare in Polonia la gran parte degli impianti produttivi dando un colpo mortale al distretto industriale della montagna – scrive sui social Mangialardi – Purtroppo avevamo visto lungo nel restare prudenti di fronte alle aperture di Elica, condividendo i tanti timori diffusi tra i lavoratori. E, alla luce di quanto sta avvenendo, appaiono ancora più tristi gli sciocchi trionfalismi con cui qualche giorno fa il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli attribuiva alla presunta fermezza del presidente Acquaroli l’apertura della trattativa. La verità è che Acquaroli ha gestito e continua a gestire da notaio il confronto tra azienda e sindacati, ben sapendo di non poter mettersi di traverso rispetto ai propositi del vero capo politico e morale della destra marchigiana, il cavaliere del lavoro Francesco Casoli, di cui peraltro ha collocato in giunta il suo ex assistente parlamentare Mirco Carloni».

Carlo Ciccioli, capogruppo Fratelli d’Italia in consiglio regionale

«Di sciocco ci sono solo le dichiarazioni di Maurizio Mangialardi che, a parte sfilare giustamente, ma passivamente, con i lavoratori e farsi mero portavoce di istanze del suo partito a livello nazionale senza apportare nessun contributo personale, nulla ha fatto concretamente. Si è partiti il 31 marzo con un muro contro muro fra azienda, lavoratori e parti sociali. Nessuno è riuscito a farli sedere attorno a uno stesso tavolo se non il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, che – osserva Ciccioli – si è fatto promotore di numerosi incontri sia con la proprietà che con i lavoratori, fino a ottenere la disponibilità alla rivisitazione dei contenuti del piano strategico da parte di Elica».

Il duello a distanza prosegue, con Ciccioli che rincara la dose ricordano a Mangialardi la dichiarazione di Elica dopo l’incontro di pochi giorni fa (“Punto di partenza per una prima fase di confronto da approfondire presso il tavolo ministeriale”). «Nessuno si accontenta di questa prima apertura, anche se la possibilità che 80 famiglie possano tornare a respirare perché non rischiano più di perdere il posto di lavoro, è da salutare con favore, ma di certo non basta. Continuerò a lavorare, come abbiamo fatto fin dall’inizio, per ottenere la salvaguardia dei posti di lavoro e che non ci sia delocalizzazione. Ma, soprattutto, che Elica – conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche – possa restituire al territorio di Fabriano e a tutta la Regione Marche quanto gli operai e le maestranze gli hanno dato fin dalla sua fondazione».

(Redazione)

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