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JESI “Virosfera”, viaggio affascinante nella virologia

massimo clementi

Libro scritto da Massimo Clementi e Giorgio Palù, lettura che chiarisce molti dubbi su quello che è comunemente definito “mondo dei virus

JESI, 28 maggio 2021 – È appena iniziato il cammino, nelle librerie italiane, del libro Virosfera”, viaggio nella virologia, la più affascinante disciplina biomedica, edito da La Nave di Teseo, scritto a quattro mani da Massimo Clementi e da Giorgio Palù, un libro che chiarisce molti dubbi su quello che è comunemente definito il mondo dei virus. Al plurale, attenzione, perché i due scienziati non puntano i loro microscopi solo sul Covid-19 ma permettono al lettore di addentrarsi in quell’affascinante disciplina e scienza che è la virologia.

massimo clementi libro “Virosfera”

«Sono tanti coloro che professano la propria fede nella virologia – dicono gli autori – anche troppi, la scienza è meravigliosa ma bisogna conoscere bene il nostro lavoro per far sì che non si modifichi, in modo negativo, la percezione che la società ha del metodo scientifico in generale».

massimo clementi libro “Virosfera”

Parole del professor Massimo Clementi, jesino, da anni anche alla direzione del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e del professor Giorgio Palù, co-fondatore e presidente della Società Italiana di Virologia e presidente della Società Europea di Virologia, attualmente presidente dell’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa).

Chiediamo al professor Massimo Clementi: chi è che afferma che la virologia sia la scienza più affascinante?

massimo clementi
Massimo Clementi

«Noi, ovviamente, che l’abbiamo praticata per qualche decennio. Basta con le banalizzazioni emerse dalla pandemia e dal Covid-19, la comunicazione è una cosa seria».

Come definiresti questo libro?

«Divulgativo, sicuramente. L’abbiamo impostato in forma narrativa perché possa raggiungere chiunque abbia un interesse intellettuale reale. Senza uscire dai canoni della scienza, però. In questi ultimi mesi ci siamo trovati in una situazione in cui sono saltati i giochi delle parti e chiunque ha potuto dire la sua, cosa democraticamente ineccepibile ma, spesso, senza il supporto di conoscenze specifiche adatte. La scienza è importante, è una cosa seria. Se qualcuno mi chiedesse come si fa a rendere Luna Rossa ancor più veloce, lo manderei da un ingegnere navale. Nel nostro viaggio incontriamo alcuni Premi Nobel che dimostrano come la crescita della virologia, anche in modo trasversale, ha accompagnato e fatto progredire il progresso delle scienze mediche in generale, generando innumerevoli consapevolezze e certezze che sono servite a sviluppare terapie contro il cancro, per esempio, o contro malattie croniche e debilitanti».

Come e quale sarà la figura del virologo del futuro?

«Non è facile fare un profilo o riferirsi a un tipo standard di scienziato. Visto che siamo innamoraticorrisposti – della nostra disciplina, credo di poter dire che sono necessarie forza e personalità adatte anche al sacrificio. La virologia ha risolto molti problemi, ma c’è ancora tanto da fare in prospettiva. L’entusiasmo è determinante».

Questo virus morirà, prima o poi?

«Il timore che possa diventare endemico sussiste e per questo si stanno studiando nuovi vaccini, anche e soprattutto per contrastare varianti, come quella indiana di questi giorni, che potrebbero ancora presentarsi. Circa quelli che sono in nostra dotazione, credo che sia preferibile e consigliato inocularsi il richiamo, laddove richiesto, con lo stesso tipo di vaccino».  

Vero che si prevede una presentazione del libro a Jesi?

«, è vero, ci tengo davvero tanto, ora stiamo lavorando per definire la data».

Il libro si conclude con alcune lettere dal fronte”, reali, scritte da pazienti che hanno dovuto affrontare malattie causate da virus o da persone comunque coinvolte in temi virologici. Coinvolgenti, credetemi.

Giovanni Filosa

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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