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COLDIRETTI Sostegno al progetto Loacker per i noccioleti marchigiani

francesco fucili

L’obiettivo della casa dolciaria altoatesina è quello di avviare produzioni nel centro Italia, nella nostra regione si punta ad arrivare a circa 150 ettari

URBISAGLIA, 18 luglio 2021Più che triplicati in un paio di anni i noccioleti marchigiani affiancati da Loacker. Un contratto di filiera che va avanti, anche con il sostegno di Coldiretti Marche, e che finora vede 75 ettari di coltivazioni soprattutto nelle province di Ancona e di Macerata.

È quanto emerso nel corso dell’incontro organizzato dall’azienda altoatesina a Urbisaglia, presso le Cantine Murola.

noccioleto

«Un’opportunità nuova e un’occasione di diversificazione produttiva per quelle aziende che hanno le giuste caratteristiche. Gli investimenti nel settore agricolo sono sempre ingenti e occorre cultura, noi come Coldiretti siamo vicini alle aziende per affiancarle in occasioni come quella proposta da Loacker».

Spiega Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata. Proprio gli uffici di Coldiretti sono a disposizione degli agricoltori per effettuare le analisi del terreno. Questo è, infatti, il primo passo per valutare al meglio la convenienza di questa coltura sensibile allo stress idrico e ai ristagni d’acqua che la espongono a malattie e diminuzioni di resa.

«I terreni argillosi sono sconsigliati – ha evidenziato Felix Niedermayr, direttore agrario della Loacker – se si può fare va preparato il terreno prima della messa a dimora».

L’obiettivo della casa dolciaria è quello di avviare produzioni nel centro Italia: dopo il vicino Veneto, Loacker ha avviato coltivazioni dirette e collaborazioni in Marche, Umbria e Toscana. Nella nostra regione si punta ad arrivare a circa 150 ettari.

Felix Niedermayr e Giordano Nasini
Felix Niedermayr e Giordano Nasini

«Pur essendo una grande industria a livello internazionale – spiegano da ColdirettiLoacker ha mantenuto una gestione familiare e un’etica imprenditoriale che è vicina ai nostri principi di sostenibilità, di qualità, di Made in Italy. Tutte le nocciole impiegate sono italiane e quando i prodotti arrivano dall’estero, come le fave di cacao dal Sudamerica o la vaniglia dal Madagascar, sono frutto di progetti di sostenibilità con le comunità locali».

All’incontro, moderato dal direttore di Coldiretti Macerata Giordano Nasini, hanno partecipato diversi agricoltori che, al termine, sono stati accompagnati in visita a un noccioleto di circa 20 ettari nelle vicinanze dell’area archeologica.

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