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Cronaca

JESI Centro storico: «Ben venga la vitalità»

Domenico Gioia sull’affollamento del fine settimana: «Condannare le inciviltà ma questa parte della città si è ripopolata»

JESI, 2 novembre 2021 – Massiccia presenza di locali in centro storico e conseguente affollamento da parte dei giovani: se i residenti protestano per schiamazzi fino a tardi, per altri non va dimenticata la vitalità che i locali hanno portato nella parte storica.

Predisposto anche il servizio di vigilanza notturna, con il progetto Jesi Sicura, organizzato dalla Cna, il Comune ha annunciato da parte sua l’arrivo delle telecamere nel tentativo di risolvere una situazione che rischia di portare all’esasperazione di chi vi abita.

Di altro avviso Domenico Gioia, esperto di marketing ed incoming turistico, residente in Piazza della Repubblica.

Domenico Gioia

«Ben vengano i locali, la musica la vita e i ragazzi che popolano il centro storico il fine settimana, forse non tutti ricordano che diversi anni fa il centro storico era quasi disabitato, abbandonato a se stesso e solo grazie a una buona amministrazione, sia delle Giunte di sinistra che quella attuale, si è ripopolato e riempito di locali. Anche i lavori di riqualificazione dI Corso Matteotti sono una grande vittoria, riconosciuta da tutti perché valorizzano il centro».

«Atempo sono stato anche favorevole all’arretramento del monumento a Pergolesi perché ora la piazza è fruibile e ospita bambini e famiglie, un buon lavoro».

E sulla movida la sua posizione è chiara.

«E’ un falso problema, condannando ovviamente gli atti di inciviltà, che vanno prevenuti e contrastati, è importantissimo che le persone comprendano che un centro storico fruibile è patrimonio di tutta la città e non semplicemente di chi ci abita ed è sicuramente più bello e sicuro di un luogo abbandonato. Quindi, meno auto, più attività e luoghi di aggregazione. Costruiamo una città a misura delle persone. Questo senso di appartenenza alla città deve pervadere tutti i cittadini e non creare fazioni, forse un po’ più di tolleranza e apertura mentale aiuterebbero».

Cristina Amici degli Elci

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