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MARCHE L’edilizia cresce ma crescono anche gli infortuni

Morti sul lavoro

Nella nostra regione rialzo del 50% nel settore ma aumentano anche gli incidenti gravi: con il Prefetto un tavolo per monitorare il fenomeno

ANCONA, 8 novembre 2021 – Lo scorso 5 novembre ad Ancona e in altre prefetture delle Marche, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil sono scese in campo per sensibilizzare la popolazione rispetto al problema degli incidenti sul lavoro.

I tre segretari territoriali sono stati ricevuti dal Prefetto di Ancona. Durante l’incontro è emersa la condivisione da parte della massima autorità del territorio rispetto alle tematiche trattate e la volontà di proseguire con un tavolo di monitoraggio, che raccolga tutti i settori produttivi, utile a invertire la tendenza degli infortuni che certamente non si addice ad un Paese “avanzato” come l’Italia.

Le luci si sono accese dopo i terribili dati di ottobre e, in continuità con la manifestazione del 26 maggio scorso, è stato deciso di organizzarne una nazionale a Roma per sabato 13 novembre.

I dati regionali di settembre sono inquietanti, con 11.929 gli infortuni sul lavoro denunciati da gennaio a settembre di quest’anno, 872 in più rispetto al 2020 (+7,9%), con gli aumenti maggiori che si riscontrano nei trasporti, edilizia e industria.

In crescita sia gli infortuni in occasione di lavoro (+5,6%) che quelli in itinere (+24,5%). Infortuni che spesso hanno esito mortale: 25 i lavoratori deceduti dall’inizio dell’anno (4 nel solo settore delle costruzioni) dopo un 2020 in cui ci sono stati 38 morti sul lavoro (di cui 4 nel settore delle costruzioni nonostante due mesi di lockdown).

I DATI DELL’EDILIZIA – Il settore, nelle Marche, conosce una crescita importante di tutti gli indicatori con + 58% ore lavorate, + 27% persone occupate,  + 8,61 nuove aziende e + 57% masse salari. Tuttavia, all’aumentare di questi indicatori, aumentano anche i morti sul lavoro e gli incidenti gravi. La fase espansiva va governata per evitare che gli incidenti siano i veri protagonisti della ricostruzione e della transizione.

Il dramma sociale in corso deve diventare una priorità per il Paese; questo è anche il motivo che spinge a scendere in piazza. 

Nei cantieri edili occorre un’attenzione costante perché l’aumento delle lavorazioni e la diminuzione dei controlli, insieme alla mancanza di formazione, sono un mix  pericoloso per tutti coloro che sono impegnati nel comparto.

Oltre a sensibilizzare tutti i soggetti al tema della sicurezza e della legalità,  i sindacati chiedono l’introduzione della Patente a punti utilizzando una banca dati unica degli infortuni, un piano straordinario all‘Inail per i cantieri, l’applicazione del Ccnl edile a tutti i lavoratori del cantiere (in linea con i protocolli firmati a livello nazionale).

Inoltre, la pensione anticipata ai lavoratori delle costruzioni: i dati dicono che il 30% degli infortuni colpiscono gli over 50, il 70% delle malattie professionali si sviluppa tra i 50 e i 64 anni e che un incidente mortale su 4 è a scapito di over 55 anni.  

Tutto questo è possibile solo avviando campagne di formazione e di informazione e, ovviamente, investendo in sicurezza e prevenzione. A tal proposito, si ritengono insufficienti le risorse stanziate per l’assunzione di nuovo personale tra Ispettorati del lavoro, Aziende sanitarie locali e medicina del lavoro, ne servono almeno 8.000 in più.

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