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Arcevia Rassegna “Le anime del paesaggio”

In due giornate il percorso annuale i cui “sentieri culturali” esplorano le molteplici rispondenze del rapporto uomo – territorio

Arcevia, 1 luglio 2022 – Un borgo incastonato tra le cime dei pre Appennini, circondato da nove Castelli medievali che dominano il digradare delle colline fino all’orizzonte marino: qui, nell’allora Rocca ContradaGherardo Cibo, visionario scienziato e artista nel XVI secolo, scelse di vivere.

L’odierna Arcevia gli ha intitolato nel 2016 la rassegna Le Anime del Paesaggio, percorso annuale i cui “sentieri culturali” esplorano le molteplici rispondenze del rapporto uomo – territorio. Quest’ anno la rassegna si articola in due giornate.

Domani sabato 2 luglio, ore 18 Giardini Leopardi, “Da Cibo a Licini (passando per Leopardi)”. Incontro in cui i relatori presteranno la voce ai tre personaggi perché narrino l’intenso rapporto elaborato con il paesaggio.

Accanto alle presenze arceviesi di Andrea Bomprezzi Gabriella Lalìa interverrà Valerio Calzolaiofigura della cultura e delle istituzioni che da sempre pone la tematica del rapporto uomo – territorio – ambiente al centro delle proprie attività fino ad includere l’ambito letterario. Dall’ospite sono attesi anche cenni sul suo libro Isole carcere (edizioni Gruppo Abele), in corso di presentazione nazionale.

L’incontro si concluderà con l’esecuzione di brani musicali eseguiti dal M° Michele Paolucci.

Domenica 3 luglio, ore 18 Chiostro san Francesco, il ritorno di Fabrizio Petrolati per la presentazione del libro “Le radici del moro” in cui viene narrata l’epopea di un gruppo di ex mezzadri marchigiani partiti nel 1950 da Arcevia e Valmisa inseguendo il sogno di lavorare la terra in proprio. Divenuti tenaci pionieri bonificarono i terreni di un latifondo, fondarono le frazioni di Castelverde Villaggio Prenestino alle porte di Roma. Il testo narra le pieghe del vissuto di quei pionieri e delinea il legame che unisce i due territori – quello di origine e quello di destinazione – in memoria e custodia delle comuni radici. Inserita nella cornice della rassegna, la presentazione fa seguito a quella del volume Le foto nostre – Storia per immagini di una comunità di marchigiani a Roma, tenutasi lo scorso dicembre.

Viene così completato l‘affresco di una vera epopea nostrana la cui storia, usando le parole dello storico Heinrich Zimmer, vuole «continuare ad essere raccontata».

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