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CALCIO&BASKET LA RUBRICA “L’OPINIONE DI EVASIO SANTONI”

evasio.santoni_jesiLa Jesina doveva vincere e lo ha fatto. Come non importa. Contro il Giulianova, dopo che nelle ultime cinque partite disputate aveva conquistato solo tre punti, era essenziale e fondamentale ritornare al successo e muovere la classifica. Il gioco latita ancora e difficilmente oramai si potrà pensare e sperare in cose migliori dopo sei mesi di campionato. Finalmente Bugari sembra aver capito pure questo decidendo di puntare sui singoli ed ha scelto gli uomini giusti, esperti e motivati, che tengono alla maglia ed all’autostima, per puntare a vincere. Continua però nelle sue contraddizioni, per fortuna che a mettere tutti d’accordo è la classifica. La contraddizione principale gira attorno all’utilizzo di Frulla. Contro il Giulianova il migliore della Jesina e non solo per l’assist a Ragatzu, in occasione del vantaggio, o per essere lui stesso andato a segno. Il migliore perché ha tenuto il campo con personalità, ha lottato, corso e trascinato i suoi compagni come aveva fatto lo scorso campionato risultando alla fine il miglior leoncello in assoluto per rendimento. Bugari su di lui ha dichiarato: “Frulla sta bene, merita di giocare”. Peccato che la domenica precedente a chi gli chiedeva di Frulla che non giocava aveva affermato: “Arati schierato davanti la difesa garantisce più equilibrio e senso tattico”. Domenica i due, giocando insieme, hanno dimostrato di saper coesistere e forse Frulla ha anche mascherato l’attuale momento no, soprattutto sul piano atletico, del suo compagno di squadra. Come a centrocampo anche Strappini, pur utilizzato in posizione esterna, a lui meno congeniale, ha confermato di essere utile alla causa. C’è stata anche la contestazione dei tifosi con uno striscione che recitava: “Mister e società state uccidendo la passione di una città”. A rispondere, perché incalzato e chiamato in causa, è stato mister Bugari: “Ci sono tre categorie di tifosi. Quelli occasioni che vengono solo quando giochiamo contro Sambenedettese, Fano e Matelica. Poi ci sono i nostri tifosi i quali hanno tutto il diritto di manifestare anche il disappunto. Infine ci sono i tifosi come magari lo sarei io cioè quelli che gioiscono delle vittorie ed incitano nelle sconfitte. Noi accettiamo tutto ed andiamo avanti per la nostra strada”. Per ciò che riguarda il basket, ancora una sconfitta fuori casa. Il quintetto di coach Lasi a Treviglio aveva approcciato bene la gara e nonostante le pessime percentuali al tiro è stata in gara grazie anche alla panchina. Poi nel momento clou della contesa, quando dovevano farsi sentire i giocatori importanti della squadra, si è spenta la lampadina ed è arrivata l’ennesima sconfitta lontano da Jesi. Ora la gara di giovedì contro Ferrara è diventato un appuntamento solo da vincere, come non importa. La chiave che la cosa si realizzi dipende essenzialmente dalle prestazioni di Santiangeli e Greene. “Purtroppo ci sono dei giocatori – ci ha detto Lasi – importanti e determinanti che non stanno rispondendo al meglio. Contro Ferrara prima e Mantova poi ci giochiamo una buona fetta di salvezza e tutti debbono dare il meglio ad iniziare da Santiangeli e Greene i due nostri leader i quali debbono superare quelle incompatibilità che al momento sembrano prevalere: il capitano difende poco, l’americano gioca troppo per se stesso e poco per la squadra. I due devono superare le difficoltà di relazionarsi in campo accettando i difetti del compagno esaltandone i pregi per un unico obiettivo. Insomma i due dimostrino senza finte scuse tutte le loro capacità per la causa comune”.

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