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CAMERATA PICENA Famiglia rientrata dalla Cina si mette in auto-quarantena

Sottoposti ai controlli di rito, il sindaco Fiorini: «Non ci sono problemi, nessun allarmismo»

 

CAMERATA PICENA, 11 febbraio 2020 – «Nessun allarmismo e bisogna evitare ogni tipo di psicosi». Davide Fiorini, sindaco di Camerata dal maggio scorso, commenta così la notizia che si è presto diffusa in paese della presenza di una famiglia cinese che abita nel centro storico e che è rientrata pochi giorni fa dalla Cina.

Lontani dal focolaio

«La situazione è assolutamente normale e non crea alcun problema – dice Fiorini – i cittadini non devono avere alcun timore. La famiglia composta da quattro persone – padre, madre e due figlie – vive in Italia da moltissimo tempo, è ben integrata, è stata in Cina per qualche settimana ed ha fatto ritorno a Camerata lo scorso 2 febbraio dopo che il volo dal Paese asiatico aveva fatto scalo a Praga per poi raggiungere Roma. In Cina sono stati in una città che è lontana oltre 600 chilometri da Wuhan, dove è stato registrato il focolaio del Coronavirus, e quando sono tornati si sono sottoposti ai controlli coi medici e nessuno di loro ha problemi o ha manifestato sintomi influenzali. Quindi, è una situazione assolutamente normale e non vorrei che ci fossero ripercussioni per nessuno visto che non esistono problemi».

Sottoposti ai controlli

La famiglia cinese è ben inserita nel contesto sociale italiano, si è spostata per qualche tempo anche a Pescara per via del lavoro, gli adulti lavorano regolarmente in Italia e a Camerata hanno anche trovato occupazione fino a qualche anno fa.

Il sindaco Davide Fiorini

Per non creare disagio a nessuno e per evitare anche stupide speculazioni ed inutili e deleteri allarmismi la famiglia ha deciso autonomamente di porsi in una sorta di “auto quarantena” in casa, evitando di uscire e di avere contatti con l’esterno.

«Non ci sono motivi di preoccupazione – sostiene Paolo Tittarelli, ex sindaco di Camerata – e l’allarmismo che rischia di generarsi è totalmente ingiustificato perché nessuno della famiglia cinese ha manifestato sintomi influenzali o di debilitazione e tutti sono stati sottoposti ai controlli di rito. Anzi, invito i cittadini a informare correttamente le poche persone che nutrono dubbi: non si deve aver paura o creare una psicosi che può solo far del male alla nostra comunità».

Gianluca Fenucci

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