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CASTELPLANIO “Volti di speranza”: storie che toccano cuore e mente

spettacolo Castelplanio

Lo spettacolo è stata l’occasione per conoscere le drammatiche vicissitudini di quattro donne accomunate dalla redenzione

CASTELPLANIO, 15 settembre 2020 – Domenica scorsa 13 settembre nella sala Pittori del teatro di Castelplanio si è svolto lo spettacolo “Volti di speranza” che ha toccato cuore e mente dei partecipanti.

A raccontare storie di redenzione e quindi di speranza sono state Flora, Cristina e Rosita. Hanno cantato Mariasole e Patrizia, insieme a passi di danza di Noemi e Faith. Michele Luminari ha accompagnato con il flauto e il sax. La regia a cura di suor Anna Maria Vissani del Centro di Spiritualità “Sul Monte”.

Doveva essere una proposta per l’8 marzo, ma proprio quello è stato l’inizio del lockdown. È stata un’ora di attenzione e di concentrazione su storie di quattro donne: Mary nigeriana, Gaby del Messico, Maritza peruviana e Truc Lay vietnamita. Tutte storie vere e vissute ai giorni nostri. Che cosa accomuna queste storie delle più disparate parti del mondo?

L’incontro con la “redenzione” avvenuta per mezzo di sacerdoti e associazioni, che hanno portato le protagoniste al perdono e, liberate dalla paura, all’accoglienza della vita, al desiderio di «volare alto e impegnarsi, perché altri non sperimentino la violenza».

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Queste e altre storie sono state raccolte da un prete di Bergamo che lavora in Vaticano e che, quando può, va alla ricerca nel mondo delle “pietre scartate”. L’editrice Velar le ha pubblicate e il Centro di Spiritualità, da sempre concentrato attorno a questi processi di redenzione, le ha rilette e messe in scena.

Ad accompagnare la forte emozione di queste storie è stata la musica di Michele Luminari con il suo sax. Poi i canti, come luci nel buio, tratti dalla raccolta del gruppo Shalom.

«La tua compassione mi avvolge. Vado io, Signore, con te». Così concludeva il canto “Nella folla mi cerchi”. Oppure “Sorelle di Sangue” che proclama “Il nostro sangue è lo stesso di Dio…scorre nelle nostre vene e ci rende sorelle”, perciò “camminiamo unite controcorrente”.

Infine Mariasole e Patrizia hanno avvolto tutta l’assemblea dei partecipanti con il canto “Un grande cerchio”, che apre alla speranza.

«C’è un grande cerchio tra cielo e terra che si muove lentamente per disegnare amore».

Noemi le ha accompagnate con bellissime danze coinvolgendo anche Faith, nigeriana rifugiata e ora a servizio in una famiglia.

Suor Anna Maria ha ricordato il percorso di questa realizzazione e come il Centro di Spiritualità da qualche tempo raccoglie storie significative per la crescita in umanità e coraggio. La riflessione sulla dignità e la forza della donna è al centro della ricerca e della realizzazione di libri e di spettacoli.

L’evento ha chiuso la settimana che la parrocchia di San Sebastiano ha vissuto sotto il bel crocifisso del Nofrischi. Giornate che hanno offerto diverse occasioni per considerare il tempo di travaglio non come un rantolo di un morente, ma come il grido di una partoriente.

Mariano Piccotti

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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