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CERIMONIA Carlo Urbani è tra i Giusti dell’Umanità (foto)

In diretta streaming da Milano, Luca il figlio del “medico della Sars”: «Il Covid ci ha fatto rendere conto di cosa ha fatto veramente mio padre»

CASTELPLANIO, 5 marzo 2021 – In diretta streaming dal Giardino dei Giusti di Milano, oggi la cerimonia annuale istituita dal Parlamento europeo Giornata dei giusti dell’umanità, un appuntamento voluto per onorare coloro che con passione e umanità hanno sempre lottato instancabilmente per i propri ideali di democrazia e uguaglianza.

Giornata regionale Carlo Urbani
Carlo Urbani

L’evento, quest’anno senza la presenza del pubblico nel rispetto della normativa anti Covid, è iniziato alle 9.30 con la lettura del messaggio inviato per l’occasione del presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico: «Le storie dei giusti sono il migliore esempio, sopratutto per le giovani generazioni, della strada da seguire per non ripetere gli errori del passato».

«Il dovere della memoria è tanto più importante nella fase attuale in cui la crisi economia e sociale innescata dalla pandemia rischia di rinfocolare le pressioni dell’intolleranza e degli egoismi, in questi momenti l’umanità deve dimostrare di saper ricordare».

All’introduzione sono seguiti i saluti istituzionali dei rappresentanti dell’Associazione per il Giardino dei Giusti: Gariwo, l’Unione delle Comunità ebraiche italiane e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che poi ha provveduto a scoprire le targhe, indicative dei nuovi giusti: Carlo Urbani, Dag Hammarskjold, Liu Xiaobo, Liu Xia e Ruth Bader Ginsburg.

Tra i rappresentanti delle figure omaggiate anche Luca Urbani, il figlio del medico di Castelplanio deceduto a Bangkok il 29 marzo 2003 a causa della Sars, che ha sottolineato come «è un motivo di grande orgoglio, sopratutto perché nonostante siano passati 18 anni, è bello vedere che la sua vita e il suo nome vengono ancora ricordati così tanto. Sopratutto in questo periodo: questo Covid che ci ha colpito tutti ci ha fatto rendere conto di cosa ha fatto veramente mio padre. Della sua lotta contro i governi che non volevano chiudere le frontiere per motivi economici e di come lui abbia cercato in tutti i modi di convincerli e fortunatamente ci è riuscito».

«Mio padre si è impegnato per tutta la sua vita in quello che faceva, ha iniziato sin da giovane con i primi lavori di volontariato nel paese dove è nato, Castelplanio, raccoglieva medicinali per portarli a persone che non li avevano. Era inoltre un grande pianista, un bravissimo fotografo, nelle sue missioni si portava sempre la sua macchina fotografica per immortalare quei momenti di vita quotidiana, e attraverso le sue foto riusciva a trasmettere le stesse emozioni che provava lui lavorando sul campo».

Martina Landi responsabile redazione Gariwo e Luca Urbani

«Quella dei farmaci essenziali – ha detto Luca Urbani – è una battaglia che ha portato avanti per tutta la sua vita. Denunciava spesso, in articoli o interviste, il privilegio che le aziende farmaceutiche davano agli interessi economici rispetto alla salute. Sosteneva che il 90% dei soldi investiti nella ricerca dei farmaci erano destinati a farmaci che curavano solamente il 10% delle persone colpite dalle varie malattie».

Ma Carlo Urbani non è stato solo questo. Era anche un padre di famiglia attento e amorevole che rendeva partecipe i suoi figli della sua professione, trasmettendo loro la stessa motivazione e la stessa fiducia nei valori fondamentali che perseguiva.

Ora portati avanti con un’associazione intitolata a suo nome, l’Aicu, di cui Luca Urbani è segretario: «Abbiamo diversi progetti, di natura sanitaria, come ad esempio il Premio Carlo Urbani che quest’anno non si è potuto svolgere causa Covid. Un premio che viene assegnato a neo infermieri e neo medici e una borsa di studio per lavorare in contesti sfavoriti come i paesi in via di sviluppo. Inoltre, durante il primo lockdown abbiamo avviato una raccolta fondi, il cui ricavato è stato donato all‘ospedale di Jesi Carlo Urbani“. Non ultimo il museo permanente a Castelplanio, la città natale di mio padre, che racconta tutta la sua vita a 360°, a breve ci sarà l’inaugurazione. Cerchiamo, come associazione, di fare il possibile per trasmettere ai bambini nelle scuole i suoi ideali e obiettivi, l’idea di un mondo equo in cui tutti hanno accesso ai farmaci e alle cure».

Cora Ceccarelli

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