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CHIARAVALLE (AGGIORNATO) MUORE A 28 ANNI IN CASA, TRAGICA SCOPERTA FATTA DAL FIDANZATO

CHIARAVALLE, 1 settembre 2016 – “Questa è la fine, mia bella amica. Fine di risa e di bugie leggere. Fine di notti in cui provammo a morire. Questa è la fine”. Forse è in questi versi tetri e disperati, tra le righe cupe del testo della canzone The End dei Doors, che Blandine Diavila aveva postato alle 2,09 di stamattina (1 settembre) sulla sua pagina facebook, che si annida il mistero della morte di questa bella e solare ragazza di 28 anni, trovata senza vita alle 5,10 di oggi dal fidanzato. Nell’appartamento di via Raffaello Sanzio 50 B, dietro la stazione ferroviaria, la notte è diventata più buia e impenetrabile, poco prima che sorgesse il sole ancora caldo di un alba di fine estate. Blandine, quella giovane appassionata del ballo, serena, piacevole, amica di tutti, che prima frequentava con i coetanei il bocciodromo ma che da un po’ non si vedeva più in giro, se ne è andata in un attimo mentre la città era ancora ferma e silenziosa. Gli interrogativi restano, come parecchi dubbi. Ecco perché le indagini dei carabinieri sono serrate e nell’appartamento di via Sanzio sono giunti ieri mattina il pm Irene Bilotta ed il medico legale Adriano Tagliabracci. Sono state rinvenute alcune tracce di sangue ma gli inquirenti, al momento, le ritengono compatibili con il suicidio, forse derivanti dal rigurgito che la giovane ha subito. Blandine Diavila era la figlia di Sabyala detto Charlie, un pugile congolese che da tempo abita ad Osimo, abbastanza noto negli anni in cui anche il compatriota Kalambay ebbe fortuna sul ring. Da un anno la ragazza lavorava al bar White Lady di Montemarciano e si distingueva per l’impegno, la serietà, la puntualità. Giselda, la titolare del bar, non sa darsi pace. “Era una giovane brava e sensibile: aveva sofferto in questi giorni anche la scomparsa di un nostro cliente, Marco Quartucci, a cui aveva dedicato parole dolci e ricordi teneri”. Blandine aveva avuto un fidanzato con cui aveva convissuto nella casa di via Sanzio ma da qualche tempo i due giovani si erano lasciati: lei era rimasta ad abitare in quell’appartamento piccolo ma curato e da un mese frequentava un altro ragazzo, Lorenzo, di Marina di Montemarciano. Con lui e con altri amici ieri aveva trascorso parte della serata, prima al Madame e poi al Naomi a Marina: per lei appassionata del ballo e con la musica ed il ritmo nel sangue doveva essere stata una bellissima sera. Almeno fino a mezzanotte quando aveva inviato un messaggio amichevole e dai toni sereni ad una delle due titolari del bar dove lavorava. Poi deve essere accaduto qualcosa. Forse un litigio con il fidanzato, uno di quelli che magari neppure ti ricordi il giorno dopo. Alle 3,30 un amico l’aveva vista al distributore delle sigarette piangente e disperata. L’aveva invitata a seguirlo a casa, a non star sola, ma lei non aveva voluto saperne ed era tornata nel suo appartamento. Con l’amico aveva continuato a chattare e lui cercava di rassicurarla. Così fino alle 4,30. Poi il buio e una notte d’estate ancora mite che diviene improvvisamente fredda, dura, gelida come la morte. Lorenzo forse voleva raggiungerla per parlarle, chissà, per chiederle scusa ma quando è entrato in casa ha visto Blandine in bagno, impiccata al braccio della doccia. Ha cercato di soccorrerla, l’ha adagiata sul pavimento ma lei era ormai morta. Inutile la corsa dell’ambulanza del 118. The End cantano i Doors. “Questa è la fine, mia sola amica, la fine. Lasciarti libera mi duole assai ma tu non mi seguiresti mai. Fine di risa e di bugie leggere, fine di notti in cui provammo a morire. Questa è la fine”.

Una morte ancora avvolta in un alone di mistero. Blandine Diavila sembrava serena e felice ma forse un demone la mordeva dentro. Dal pm è stato disposta l’autopsia all’ospedale di Torrette sul corpo della ragazza: gli inquirenti vogliono chiarire le cause del decesso. Disperazione e dolore dei genitori che quasi venti anni fa hanno perso un’altra figlia.

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