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Chiaravalle «Casa Montessori è aperta a tutti»

L’abitazione, sottoposta negli anni scorsi a un innovativo intervento di riqualificazioni, è fruibile da persone disabili o con ridotta mobilità

Chiaravalle – Non tutte le polemiche sono uguali: ci sono quelle fondate e quelle pretestuose, quelle che si mantengono entro il limite della decenza e quelle che lo oltrepassano ampiamente.

È di quest’ultimo genere la polemica apparsa sulla stampa locale e prontamente rilanciata sui social, secondo cui “un disabile […] ha avuto l’amara sorpresa di non riuscire a entrare con la sua carrozzina all’interno dell’ascensore che doveva portarlo al piano superiore, dove è aperta la casa montessoriana”.

Casa Montessori Chiaravalle (l’abitazione natale di Maria Montessori, sottoposta negli anni scorsi ad un innovativo intervento di riqualificazione) è aperta a tutti, anche a persone disabili o con ridotta mobilità.

Proprio grazie alla volontà dell’Amministrazione comunale guidata da Chiaravalle Domani e del team di professionisti che ha concepito e realizzato il progetto, Casa Montessori è dotata di una piattaforma elevatrice con dimensioni minime ma compatibili con una sedia a rotelle commisurata: dimensioni che sono state dettate esclusivamente dalla disponibilità di spazio nell’immobile che – non dimentichiamolo – è una palazzina risalente a due secoli fa. Nei casi in cui la sedia a rotelle del disabile non entra nella piattaforma, è disponibile a Casa Montessori una apposita sedia speciale, tale da consentire a chiunque di salire al piano del museo.

È inoltre a disposizione anche un montascale, in dotazione ad un’associazione socio-assistenziale locale, che può essere attivato qualora necessario. L’operatrice addetta alla valorizzazione e alle visite di Casa Montessori non manca mai di illustrare tale situazione alle persone che, individualmente o in comitiva, fanno richiesta di visitare il luogo natale della scienziata, pianificando l’attivazione di una delle suddette misure per l’accesso di persone impossibilitate a camminare.

Il caso specifico richiamato dall’articolo si è svolto in maniera totalmente differente dall’approssimativo e tendenzioso racconto che ne è stato fatto.

Un gruppo proveniente da fuori regione e in visita a Casa Montessori Chiaravalle aveva telefonato in anticipo segnalando la speciale necessità di una visitatrice minorenne. Quest’ultima, arrivata all’ingresso, di sua spontanea volontà e di concerto con la famiglia ha preferito non salire nonostante fosse a disposizione la sedia speciale e nonostante il personale che gestisce Casa Montessori si fosse reso disponibile, come sempre, con la più grande attenzione e delicatezza possibile.

Ciò che lascia davvero amareggiati è che una persona del posto, notando la presenza della ragazza sulla sedia a rotelle nello spazio antistante la palazzina, si è avvicinata pretendendo di farsi fotografare con lei e, di fronte al rifiuto da parte della famiglia, si è allontanata minacciando di denunciare l’accaduto. 

Qualche nostro concittadino – guarda caso alla vigilia delle elezioni – non perde occasione per sminuire, anche ricorrendo a notizie false e inventate, uno dei gioielli della nostra città, sul quale è stato effettuato un recupero culturale di valore tale da rendere Casa Montessori uno dei musei più apprezzati e visitati delle Marche.

Invece di raccontare con orgoglio che migliaia di persone raggiungono ogni anno Chiaravalle da ogni parte del mondo per visitare il luogo dove è nata la nostra cittadina più famosa e che ne rimangono affascinati e felici, qualcuno preferisce spargere fango utilizzando – aspetto ancora più squallido dal punto di vista umano – le difficoltà di una persona con disabilità e strumentalizzando temi sensibili come l’inclusione e l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Chiaravalle Domani

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