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CHIARAVALLE CHIUDONO MOLTE ATTIVITÀ, L’ALLARME DEI COMMERCIANTI

Nel giro di poco tempo, 9 imprenditori hanno abbassato per sempre le saracinesche

 

CHIARAVALLE, 4 febbraio 2019 –  “Degrado, spaccio, disoccupazione; il 31 dicembre 2018 ho chiuso la mia attività e come me altri 8 piccoli imprenditori! Come partita iva non ho accesso ad alcun assegno di disoccupazione e come me tutti gli altri che hanno chiuso. Ringrazio tutti i mie clienti che mi hanno sempre dato fiducia però non bastano per continuare a rimanere aperti. Impossibile riaprire il negozio: non ci sono nuovi clienti perché nessuno viene più a Chiaravalle. C’è da capirli. Venire a fare una passeggiata in un corso desolato dove è tutto un susseguirsi di affittasi, vendesi? servono iniziative, eventi perché la città sta morendo: che tristezza, quando ero bambina non era così. Abbiamo sbagliato qualcosa”.

La dott.ssa Luana Pacetti affida ai social il suo grido di dolore. Titolare di una nota parafarmacia nel centro storico, Luana Pacetti ha chiuso l’attività e sottolinea come in diversi negli ultimi tempi siano stati costretti ad una scelta analoga. “Hanno abbassato la saracinesca esercizi commerciali storici – commenta la dottoressa – come la Sanitaria di Erica e Raffaella, poi Diciassette Metri Quadri di Moira che aveva accessori originali, abbigliamento e profumi particolari in viale Rinascita ed anche un outlet in corso Matteotti, un negozio di fiori e piante in piazza Mazzini, due che erano rivolti ai bambini, tra cui il Bianconiglio, un centro estetico in via Toti ed anche altri esercizi”.

In tanti condividono il punto di vista di Luana Pacetti evidenziando come Chiaravalle sia ormai divenuta una città dormitorio dove la maggioranza dei residenti lavora fuori e torna solo la sera. “Le difficoltà – continua la Pacetti supportata da altri commercianti – non sono dovute solo a quel fattore: è soprattutto un problema di mentalità! Ci sono persone che hanno idee e progetti ma la burocrazia e l’inerzia degli enti pubblici non consentono di realizzare e concretizzare nulla. Ricordo che nel periodo natalizio Maurizio Beni che ha idee da vendere voleva organizzare un mercatino vintage in piazza Risorgimento sotto il loggiato del municipio. Aveva già progettato tutto, con l’intervento anche di vari musicisti che avrebbero allietato il centro storico ma ha trovato così tante riserve e così tanti ostacoli che non se ne è fatto più nulla”.

Lo sfogo della Pacetti trova molti consensi e molti sostenitori. In diversi lamentano la poca sinergia tra gli stessi commercianti e altri la scarsa collaborazione con il comune. Altri sottolineano come la Pro Loco dovrebbe sostenere maggiormente le attività commerciali e promuovere progetti condivisibili da tutti. “La Pro Loco usufruisce di alcune sovvenzioni pubbliche e dovrebbe essere maggiormente al fianco dei commercianti, di tutti e non solo di alcuni. A Chiaravalle invece di creare lavoro si tarpano le ali a chi ha iniziative e idee: così l’occupazione ne risente negativamente e molti sono costretti a dimezzare il personale o addirittura a chiudere”.

Gianluca Fenucci

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