CHIARAVALLE VIA DON MILANI, I RESIDENTI: “QUESTO É IL NOSTRO BRONX”

CHIARAVALLE, 8 agosto 2016  –  “Abitiamo in via Don Milani dal 2007 e da nove anni subiamo una situazione disastrosa e quasi paradossale: ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere”.

Questo è l’amaro sfogo di molti cittadini che risiedono in via Don Milani, strada periferica che si dirama da via Sanzio, dietro la stazione ferroviaria.

“Siamo dimenticati e non abbiamo diritto di parola: ci siamo recati in Comune, dal sindaco Costantini decine e decine di volte, ma non abbiamo mai avuto risposte concrete. Solo promesse e nessun  atto concreto. Questo è il Bronx non un quartiere di una città civile. La strada su cui si affacciano le nostre case è sterrata, se piove si allaga in un amen e se c’è il sole la polvere ci entra nelle narici, nelle stanze e nelle camere da letto. Non c’è uno straccio di illuminazione e il sistema fognario è latitante. Le condizioni di sufficiente vivibilità sono una mera chimera”.

In questo luogo che sembra abbandonato vivono molte famiglie, professionisti, poliziotti, dipendenti statali. Anche qualche anno fa i residenti di via Don Milani protestarono a gran voce, scrissero lettere ai giornali e chiesero udienza dal Sindaco.

“Tutto inutile. Prima il Sindaco – dicono all’unisono – ci assicurò il suo impegno ma all’atto pratico tutto è rimasto come prima. Siamo esasperati, eppure paghiamo le tasse come tutti gli altri ma evidentemente a noi non sono garantiti gli stessi diritti degli altri cittadini. Avevamo comprato le case in questo quartiere perché sembrava una zona tranquilla ma qui c’è sempre il pericolo in agguato e abbiamo figli piccoli chequi rischiano tutti i giorni. Eppure non ci dovrebbe voler molto ad asfaltare circa duecento metri di strada: nel centro storico si fanno lavori imponenti ma ci viene il sospetto che in periferia ci sia minor attenzione perché ci vivono meno persone. Abbiamo subito furti perché non c’è illuminazione. E dire che la via è intitolata a un celebre educatore, Don Milani, ma nei nostri confronti non c’è alcun rispetto”.

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