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CINGOLI Covid-19, la testimonianza e l’orgoglio del dott. Carlo Mondelli

Esterno casa riposo cingolli

Il Tenente di vascello della Marina Militare spiega i dettagli della missione alla Casa di riposo di Cingoli

CINGOLI, 25 aprile 2020Cingoli saluta e ringrazia il Tenente di vascello dott. Carlo Mondelli, medico della Marina Militare che ha prestato servizio presso la casa di riposo locale per l’assistenza ai contagiati da Covid-19.

Alla fine della scorsa settimana, infatti, il legale militare e i suoi sottoposti hanno terminato il loro turno presso la struttura, per lasciare posto ad altri colleghi. Ha concesso alla nostra redazione un’intervista per chiarire il suo operato dall’inizio della missione cingolana.

Chi è il dottor Carlo Mondelli

Marina Militare dott. Mondelli

Il dott. Carlo Mondelli

Il dott. Carlo Mondelli, 32 anni, originario di San Giovanni Rotondo (Foggia), è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Pisa e si sta specializzando alla Politecnica delle Marche in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare. È entrato in Marina Militare grazie all’Accademia Navale, frequentando il corso in Medicina e Chirurgia. È ufficiale dal settembre 2006.   

L’operato nella Casa di riposo di Cingoli

Ha dovuto gestire fin da subito una situazione molto complicata, come ha sottolineato lui stesso.

«Al nostro arrivo – spiega il Tenente di vascello – la situazione generale degli ospiti era molto critica, con 36 positivi al tampone. Inizialmente la maggior parte dei pazienti presentava una sintomatologia Covid-relata (febbre e interessamento respiratorio), sovrapposta alle espressioni sintomatologiche delle patologie di base (cardiologiche, polmonari, endocrinologiche, psichiatriche). Dopo aver stabilizzato le loro condizioni clinche, sono state intraprese terapie specifiche contro l’infezione da Covid-19».

«All’arrivo del nostro team sanitario, – continua – di concerto con il Direttore Sanitario (dott. Luigi Ippoliti, ndr) e con la coordinatrice infermieristica della Struttura (dott.ssa Serena Romagnoli, ndr), si è innanzitutto proceduto ad una riorganizzazione dei turni di lavoro degli operatori sanitari, in modo da assicurare una presenza medica di 15 ore al giorno ed infermieristica di 24 ore su 24. Sono state implementate le misure di igienizzazione dei pazienti ed è stata predisposta, ad opera della Protezione Civile, una tensostruttura esterna adibita a “spogliatoio” del personale sanitario e ausiliario. È stato effettuato un inquadramento diagnostico dei degenti con discendente rimodulazione degli schemi terapeutici in atto anche per patologie misconosciute; sono stati predisposti controlli seriati di laboratorio e strumentali ed è stata intrapresa la terapia specifica per Covid-19, escludendo i pazienti con controindicazioni».

Infermieri casa di riposo cingoli Covid-19

Lo staff sanitario della Casa di riposo di Cingoli nell’emergenza Covid-19

Tutte le misure igieniche sono state rispettate alla lettera.

«Costante – chiarisce l’ufficiale medico – è stata l’azione di sanificazione degli ambienti con soluzione virucida nebulizzata, al fine di abbattere la carica virale presente. Non sono da trascurare anche l’attività di informazione ai pazienti circa la patologia infettiva, la necessità di attenersi alle prescrizioni mediche e farmacologiche e la regolare opera di informazione ai parenti circa le condizioni dei congiunti. La Marina Militare, nella persona del Cv Cosimo Nesca, Osc della Regione Marche, ci ha consentito di operare in piena sicurezza mediante un costante e adeguato rifornimento dei Dpi necessari per abbattere il rischio biologico».

La stabilizzazione e le difficoltà

La situazione alla Casa di riposo si è stabilizzata grazie all’intervento dei militari, preceduti dall’ottimo lavoro del dott. Luigi Ippoliti e del personale sanitario della Casa di riposo e dell’ospedale.

«Risolta la fase emergenziale acuta – spiega il dott. Mondelli – abbiamo riportato la struttura verso una condizione di ordinaria gestione clinica in considerazione dei risultati ottenuti, che possono definirsi straordinari. Oltre il 90% dei pazienti che inizialmente avevano manifestato sintomi da infezione da Covid-19, infatti, sono attualmente asintomatici e circa il 25% del totale è risultato negativo al tampone di controllo e si può quindi definire clinicamente guarito. Tali degenti verranno a breve trasferiti presso il Reparto di lungodegenza post acuzie riabilitative di Cingoli. Inoltre, siamo riusciti a preservare la negatività dell’unica paziente presente nella struttura. Nei prossimi giorni saranno sottoposti a tampone anche i degenti ai quali abbiamo somministrato la terapia specifica per il Covid-19 e, se la tendenza dovesse confermarsi, potremmo rapidamente avere la maggior parte dei pazienti negativizzati».

Le criticità nel corso del suo operato sono state comunque molteplici.

«Le difficoltà – spiega il Tenente di vascello – riscontrate nell’assistenza agli anziani degenti erano strettamente legate alla loro intrinseca fragilità di base, fortemente minacciata dall’infezione da Covid-19. Accanto a un’imprescindibile assistenza sanitaria diagnostico-terapeutica, abbiamo affiancato un supporto più propriamente “umano”, quasi psicologico, cercando di far comprendere agli ospiti ciò che era successo e come stavamo intervenendo, giustificando il loro forzato isolamento nella struttura, il mancato contatto fisico con i parenti. Abbiamo fornito loro un orizzonte prossimo di serenità. Sono state quindi intraprese iniziative di sensibilizzazione, relativamente alla prevenzione e al controllo dell’infezione. Al tempo stesso è stata anche garantita una continua azione di informazione telefonica a favore dei parenti degli ospiti riguardo alle condizioni cliniche di questi ultimi».

Tra tante criticità il dott. Mondelli è riuscito anche ad emozionarsi.

«Poter mettere al servizio della collettività – ricorda il medico militare – le proprie professionalità e competenze, soprattutto durante situazioni emergenziali come quella che stiamo vivendo, è sempre motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Tali sentimenti continuano ad essere vivi e reali anche oggi, ad oltre un mese dal nostro arrivo a Cingoli. Nel nostro lavoro, tuttavia, le migliori gratificazioni sono quelle che quotidianamente ci forniscono le persone cha assistiamo, i loro sguardi indifesi, i loro ringraziamenti, i piccoli gesti. Vederli sorridere, parlare e addirittura camminare riempie il cuore di gioia. Aver contribuito in maniera così fattiva e concreta a risollevare le sorti di una comunità intera ci inorgoglisce e ci rende ancor più fieri del lavoro svolto».

Esterno casa riposo cingolli

Il dott. Mondelli e un suo collaboratore all’esterno delle tende della protezione civile adiacenti alla casa di riposo

La solidarietà dei cingolani

L’impegno all’interno della Casa di riposo non gli ha concesso logicamente di farsi un giro nel centro storico della città.

«Purtroppo – rammenta Mondelli – durante la mia permanenza, per le ovvie ragioni legate alla misure per la prevenzione ed il contenimento del contagio, non ho avuto modo di passeggiare tra i vicoli di Cingoli, assaporarne la storia e ammirarne le  bellezze artistiche e paesaggistiche. Tuttavia ho sentito forte la preoccupazione e in un certo senso la paura di una comunità che si è stretta intorno alla Casa di riposo “Beata Angelina”. Ognuno di loro, in un modo o nell’altro, aveva parenti, amici o anche solo conoscenti ricoverati in quella struttura e la loro preoccupazione era quella di poterli perdere da lì a breve. E invece così non è stato: grazie a un costante, caparbio e inesauribile impegno da parte di tutto il team sanitario della Marina Militare, nell’ambito del più ampio contributo al sistema Paese profuso da tutte le Forze Armate, su indicazione del Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Grazie anche all’impegno del Direttore Sanitario, dott. Luigi Ippoliti, della struttura, abbiamo superato una realtà senza precedenti, curando la stragrande maggioranza degli anziani ricoverati e regalando loro una migliore prospettiva di vita, sempre compatibilmente alle loro condizioni di salute di base».

Il Tenente di vascello Mondelli si sente orgoglioso della vicinanza dei cingolani verso l’operato del team della Marina Militare alla Casa di riposo.

«Continui – prosegue il Tenente di Vascello – sono stati gli attestati di stima, gratitudine e riconoscenza che i cittadini di Cingoli hanno costantemente rivolto a tutti noi, anche attraverso i social. Alla felice evoluzione della vicenda ha contribuito in maniera fondamentale la concreta vicinanza e collaborazione da parte del Sindaco di Cingoli, Michele Vittori, e dell’Amministrazione comunale tutta. Importante è stata anche la sinergica collaborazione con il personale sanitario dell’ospedale di Cingoli, della Croce Rossa e della Protezione Civile locale».

Vittori e Mondelli cingoli

Il dott. Mondelli e il sindaco Vittori si salutano con il gomito davanti al Palazzo Municipale

Il ringraziamento del Sindaco

Lo stesso primo cittadino Michele Vittori ha ringraziato calorosamente il dott. Mondelli attraverso un post su Facebook.

«Ha dimostrato forte senso del dovere e amore profondo per il lavoro, prestando servizio nella nostra Casa di riposo con abnegazione insieme ai suoi colleghi. Dobbiamo essere orgogliosi del fatto che ci siano giovani come lui che indossano la divisa della Marina Militare. Lo aspettiamo a Cingoli quando questo incubo sarà finito».

Tutta la popolazione di Cingoli ringrazia il Tenente di vascello per la straordinaria opera umana e sanitaria effettuata all’interno della struttura. I giovani come lui devono essere presi a esempio dalle future generazioni, come modelli da seguire. L’emergenza Covid-19 ci ha aiutato, nella drammaticità degli eventi, a comprendere e rivalutare lo strategico ruolo dei sanitari nella vita quotidiana di ciascuno di noi.

Si ringraziano il Tenente di vascello dott. Carlo Mondelli per la disponibilità e il Sottotenente di vascello Antonello Lorusso dell’Ufficio Pubblica Informazione della Marina Militare.

Giacomo Grasselli

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