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CINGOLI Diga di Castreccioni, potenziate le misure per le anomalie

La Prefettura di Macerata, in seguito alla riunione con diversi soggetti istituzionali coinvolti, ha rafforzato i meccanismi di controllo della diga

CINGOLI, 6 febbraio 2020La Prefettura di Macerata rafforza i meccanismi di protezione della Diga di Castreccioni di Cingoli. Martedì scorso, 4 febbraio, si è svolta una riunione per delineare le misure di protezione civile per impedire guasti e fuoriuscite anomale di acqua dall’Invaso, come quella che si è verificata il 21 dicembre scorso.

Summit in Prefettura

Alla riunione convocata dal Prefetto di Macerata, dott.ssa Iolanda Rolli, hanno preso parte i rappresentanti del Consorzio di Bonifica, ente gestore della diga, i dirigenti del Servizio dighe del Ministero dei trasporti della sede di Perugia, il dirigente del servizio regionale di Protezione civile Dott. Davide Piccinini, l’ingegner Mattiacci per il comando provinciale dei Vigili del Fuoco ed i rappresentanti del comune di Cingoli, il vice-sindaco Filippo Saltamartini e l’ingegnere Domenico Villano del settore lavori pubblici e patrimonio.

Il cavo difettoso

Il 21 dicembre scorso, per un guasto attribuibile a un cavo difettoso, si aprì una paratia di fondo dell’Invaso, che fece riversare nel fiume Musone circa 500.000 mc di acqua al ritmo di 80 mc al secondo. L’innalzamento del livello del fiume arrivò a 3,25 m rispetto al livello ordinario di 0,71, suscitando particolare allarme nelle popolazioni a valle.

Dall’analisi dei fatti e delle circostanze occorse quella sera, è emersa la necessità di dare attuazione al documento di Protezione civile che il Ministero aveva inviato alla regione e alla Prefettura nel 2017. Il dottor Piccinini, in un’analisi molto precisa e puntuale, ha messo in luce l’impegno che il servizio regionale di Protezione civile ha svolto nelle circostanze, pur avendo appreso dell’allarme con molto ritardo direttamente dal sindaco di Cingoli Michele Vittori, il quale a sua volta era stato chiamato dagli abitanti di San Vittore.

Sistema di allarme sonoro

Il Comune di Cingoli, nel suo intervento, ha chiesto il posizionamento di più idrometri a monte, poiché il primo è attualmente installato a confine con il comune di Jesi, oltre alla predisposizione di un sistema di allarme sonoro fino alla frazione di San Vittore, lamentando che era stato il Comune non gli Enti competenti ad avviare le procedure di soccorso pubblico.

L’amministrazione comunale, inoltre, ha avanzato la richiesta affinché siano fornite maggiori garanzie sui sistemi di apertura e chiusura delle paratoie, nonché per la predisposizione di una centrale di comunicazioni permanente con l’Ente gestore della Diga e la necessità che per ogni travaso di acqua nel fiume sottostante sia preavvertita l’Autorità comunale di protezione civile.

Incontro con i sindaci

La Conferenza ha deciso di predisporre un documento finale e un incontro con tutti i sindaci a Valle della Diga fino alla foce del Musone, per coordinare gli eventuali interventi di emergenza ed i relativi piani di protezione civile. Su richiesta del Comune di Cingoli, infine, al termine della predisposizione di tutti i documenti di coordinamento dei piani di protezione civile, si darà vita anche ad un’esercitazione, coinvolgendo i cittadini e tutti gli Enti interessati.

«Per la prima volta – ha detto il Vice Sindaco, Filippo Saltamartini – tutti gli Enti si sono posti il problema di una tutela efficace delle popolazioni, capace di dare garanzie concrete su eventuali fenomeni futuri che possano minacciare l’incolumità e la sicurezza dei cittadini».

Giacomo Grasselli

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