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Coldiretti I giovani agricoltori festeggiano la legge contro il cibo sintetico

Anche loro presenti giovedì scorso davanti a Montecitorio dopo l’approvazione che mette fine all’uso distorto di denominazioni tradizionalmente riferite a prodotti a base di carne ma composte su base vegetale

Ancona – C’erano anche i giovani agricoltori marchigiani alla grande manifestazione con la quale Coldiretti ha salutato giovedì davanti a Montecitorio l‘approvazione della legge contro la carne sintetica in Italia.

Un via libera arrivato dopo lunghi mesi di battaglia politica durante la quale i giovani si sono messi in prima linea impegnandosi con manifestazioni, momenti di approfondimento e raccogliendo in tutta la regione oltre 7mila firme dei cittadini che chiedevano la legge approvata dal Parlamento. Una richiesta sostenuta anche da 130 enti locali, Regione Marche compresa, tra Comuni, Province e Comunità montane che hanno deliberato un convinto sostegno a questa iniziativa.

Legge che inoltre, sull’esempio francese, mette fine all’uso distorto di denominazioni tradizionalmente riferite a prodotti a base di carne ma composte su base vegetale come prosciutto, burger e salsiccia veg che rappresentano pratiche commerciali sleali nei confronti dei consumatori.

«L’approvazione di questa legge – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – è arrivata nel giorno dell’iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, avvenuta il 16 novembre del 2010, della Dieta mediterranea».

«Uno stile alimentare altamente salutare che tuttavia vediamo troppo spesso attaccato da informazioni fuorvianti e da letture distorte della realtà e che dipingono alimenti, che hanno permesso agli italiani record di longevità, come dannosi per la salute e per l’ambiente. L’intento di demonizzarla è evidentemente propaganda che punta al passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Non lo possiamo accettare e siamo felici che il Parlamento sia stato dello stesso avviso».

Secondo Coldiretti Marche si tratta di «un risultato che tutela la qualità, la salute e i primati Made in Italy».

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