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Cronaca

COTTO E MANGIATO LA RUBRICA DI GIOIA MORICI

LETTERA AL BOSS

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Caro Dio,

ciao, come stai? Tutto bene? Scusa se ti disturbo, ma stamattina ero qui, a casa mia (non ti dico dove, tanto tu sai tutto) e pensavo ad alcune cose a cui proprio non riesco a dare spiegazione. E allora mi sono detta: “Adesso scrivo al Superiore”. Sì, perché, se non ce l’ha il Boss le risposte, chi le deve avere?? Quindi adesso ti butto là qualche mia perplessità, così, in via del tutto colloquiale, almeno magari ci ragioni su e poi, se ti va, mi fai sapere. Se il tono che uso è troppo confidenziale, perdonami, ma quaggiù siamo gente molto semplice, lo sai, e io non faccio eccezione.

Dunque…ci hanno sempre insegnato che tutto ha un senso nel Tuo creato, anche l’elemento apparentemente più insignificante. Ma di alcune “cosette” io non vedo proprio l’utilità: A) le zanzare B) la polvere C) i rompicoglioni. Non è che potresti cortesemente provvedere ad eliminare questi elementi dall’ecosistema? Specie la voce C, per piacere, che è veramente intollerabile. Oppure, se proprio li vuoi tenere, i rompiballe, te li sciroppi Te, Altissimo. Fai uno stradello con direzione unica verso la Tua infinita bontà e poi vedi Tu come gestirli. No, perché, sai, se ci obblighi già a fare i conti con casa, tasse, figli, lavoro, malattie varie, alluvioni, terremoti, nonché la musica di Gigi d’Alessio, non è che ci puoi dare anche la mazzata finale con i rompicoglioni sparsi qua e là eeh…e che cazz…eehm…cribbio, Signore, datti una regolata!

Seconda questione: perché mai hai inventato corpi umani che si allargano e si restringono col cibo? Non potevi farle scollegate ‘ste due robe? Che ti costava?? Scusa, era anche meno impegnativo per te. Ci facevi tutti con peso e altezza standard, più o meno prestanti, e amen. Nessuno era complessato, ognuno poteva mangiare e bere il cacchio che gli pare, eravamo tutti allegri e spensierati e cuccavamo ogni giorno come se non ci fosse un domani. E invece no, hai voluto strafare: metabolismo, sistema ormonale, grassi saturi, grassi insaturi, cellulite…ecco: pure de ‘sta cellulite …ce n’era proprio bisogno?? No, dico: me la spieghi l’utilità della cellulite??? E poi perché solo alle donne l’hai appioppato ‘sto regalino? Come mai nei maschi la buccia d’arancia non l’hai messa? Ma non è che sei un po’ maschilista, eh Signore? No perché a noi le mestruazioni, a noi il parto, a noi la menopausa, a noi l’osteoporosi, a noi gli sbalzi d’umore e a noi anche la cellulite…no, dico, c’è altro??

Domandone numero tre: ‘sta cosa che il lunedì si deve lavorare me la spieghi per piacere? Anzi: spiegami proprio perché hai fatto sette giorni della settimana e uno solo, la domenica, per riposarsi. Scusa, ma dov’è l’equilibrio generale nella distribuzione del tempo?? Allora: il lunedì, per piacere, ce lo togli dalle palle, che non serve proprio a niente, se non ad incazzarsi come le iene. Tolto il lunedì, rimangono sei giorni precisi che permettono di dividere perfettamente a metà l’impegno settimanale: tre giorni si lavora, tre giorni si cazzeggia. Mi pare una proposta più che equa, no? (Certo però, Signore, sei tanto bravo in matematica…ma ’sta roba della settimana t’è uscita proprio a cazzo di cane … ma che fai, fumi ogni tanto lassù??)

Number  four: i fighi. Dove sono? Ndo l’hai nascosti??  Non è che per caso li hai fatti nascere tutti da una parte del pianeta e l’altra l’hai lasciata completamente sprovvista?? Ah no? Allora perché Bradley Cooper, Keanu Reeves, Ben Affleck, Brad Pitt me li concentri tutti in America e qui dove ci sono io sparpagli Massimo Boldi, Lino Banfi, Nino Frassica e Alvaro Vitali?? Cos’è? Uno scherzo?  I fighi da una parte e io da quell’altra? O forse ti sei divertito a disorientare la mia cicogna prima di spedirla a destinazione? Che hai fatto, l’hai drogata?? oppure il fagotto con Gioia Morici anziché a una cicogna l’hai affidato a un cormorano cieco?? No perché io amo il caldo tutto l’anno, le metropoli, la musica, le palme e gli sgnoccoloni alti un metro e novanta: perché m’hai fatto nascere a Jesi e non a Los Angeles?? Eh, no, questa me la devi spiegare, eeh… perché altrimenti penso che l’hai fatto per dispetto…ma cosa t’ho fatto di male, eh? Cosa??? Almeno me potevi fa’ nasce ricca sfondata, cazzarola, così me compravo il jet privato e a Los Angeles ce andavo quando me pare…e invece no, anche senza ‘na lira m’hai fatto!! Ma che per caso ce l’hai con me, Signore?

Punto finale: Anthony di Candy Candy. Sì, hai capito benissimo. Anthony di Candy Candy. Allora, circa quarant’anni fa hai dato la vita in Giappone a tale Yumiko Igarashi, che ha ideato il cartone animato più seguito nell’emisfero occidentale moderno, ovvero, Candy Candy: la storia che ha ipnotizzato, plasmato e condizionato intere generazioni di bambine innocenti. Passi che ‘sta figliola, conciata fino all’età adulta con capelli a dir poco improbabili, era orfana, passi che trascorreva le giornate in un posto tristissimo che si chiamava Casa di Pony, passi che l’unico amico fedele che possedeva era un procione di nome Klin…ma possibile che appena ‘sta ragazza conosce un filetto de manzo de un certo calibro (‘sto Anthony, appunto) e c’è finalmente aria de gioiosa pomiciata, di punto in bianco, senza né A né BA, senza un tantinello de delicatezza, questo ci stira le penne cadendo da cavallo?? Ahoo: ma ci rendiamo conto di che razza di danni sono stati provocati nella psiche di milioni di povere mini-telespettatrici?? Ma cazzo, Signore, ‘sto Yumiko Igarashi un po’ meno stronzo, no??

Con affetto e simpatia metto qui la firma mia.

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