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Cronaca

CUPRA MONTANA LA GRANDE GUERRA, SUCCESSO CORALE PER LA MOSTRA ALLE GROTTE DI SANTA CATERINA

 

La mostra realizzata a Cupra Montana a 100 anni dal Primo Conflitto Mondiale

La mostra realizzata a Cupra Montana a 100 anni dal Primo Conflitto Mondiale

Un evento che ha richiamato tante persone

Un evento che ha richiamato tante persone

CUPRA MONTANA, 24 febbraio 2016 – Con somma soddisfazione, sabato 20 e domenica 21 febbraio, si sono concluse le manifestazioni previste per la celebrazione del centenario della prima guerra mondiale.

Cupra Montana, per merito di alcuni spiriti eletti, ha voluto celebrare questo evento epocale con l’allestimento di una bellissima mostra che ha richiamato nell’arco del mese di apertura un numero sempre crescente di persone interessate a seguire lo svolgimento delle manifestazioni previste dal programma.

Indubbiamente gli organizzatori non possono che andare fieri di quanto fatto e di quanto raccolto, sia per ciò che concerne la quantità di elogi e di consensi man mano che si concatenavano gli eventi previsti.

Gran parte del materiale è stato messo a disposizione da molte famiglie cuprensi

Gran parte del materiale è stato messo a disposizione da molte famiglie cuprensi

In una mostra ben curata ed organizzata nei minimi particolari il visitatore viene preso per mano ed accompagnato con logica attraverso un percorso che contempla tutti gli aspetti della guerra: la vita di trincea, il rancio, i pochi momenti di svago, la morte nella sua crudezza, i momenti di svago dedicati allo scrivere, il dolore negli ospedali da campo, le varie armi,  i crudeli strumenti di offesa e di difesa: mazze ferrate, maschere antigas, pistole, fucili.

Il percorso iniziato con l’elenco di tutti i caduti italiani in quella guerra si conclude in una specie di sacrario per Cupra Montana. Schierati in file composte ci sono le immagini ed i nomi di tutti e caduti che hanno mosso da qui i propri passi per andare a morire sulle brulle doline del Carso, spesso senza sepoltura e nemmeno una lapide per essere pianti e rimpianti dai propri familiari.

Stranamente non si riesce ad essere pervasi dalla tristezza durante tutto il percorso bensì dallo stupore: ci si rende conto che ben poco è cambiato sotto il sole per ciò che concerne il genere umano perché è sempre maestro nel dare la morte, è sempre impietoso con la vita degli altri siano essi amici o nemici.

Il fior fiore della nostra gioventù e di quella di moltissime nazioni nel giro di meno di cinque anni fu spazzato via in nome di falsi ideali ed alla fine del conflitto il mondo non fu più quello di prima.

Nacquero nuove nazioni, nuovi confini; si crearono nuove alleanze, si ebbero nuovi blocchi nati dallo sconvolgimento degli imperi centrali.

guerra7 guerra6 guerra5 guerra4 guerra2 guerra1 guerraIl vecchio equilibrio venne scosso ed ancora oggi se ne cerca uno nuovo e paghiamo ancora le conseguenze di questa faticosa ricerca.

La bellezza di questa mostra consiste nel fatto che è stata commentata da persone competenti in materia che hanno esaminato i fatti con la saggezza del tempo trascorso, senza usare l’astio come metro di misura ma cercando una logica nei tanti fatti succedutisi.

Chi è stato chiamato a questa analisi è gente competente per cultura e per mestiere ed ha saputo esprimersi senza facinorosità, senza retorica; ha esaminato i fatti alla luce della storia cercando di ricavare dalla mostra un quadro quanto più fedele possibile, per quanto crudo della situazione reale in cui l’Italia si trovava.

Si sono succeduti durante le varie serate in cui la mostra si è snodata i maggiori esperti di storia del nostro territorio che hanno fatto del loro meglio per far sì che ne risultasse un’immagine il più possibile attinente alla realtà del periodo bellico.

Cupra Montana ha fatto in modo che nessun aspetto della tristissima guerra sia stato trascurato: prigionia, affetti familiari, strazio delle vedove, latrocini di chi si approfittava vigliaccamente anche delle risorse destinane ai soldati già duramente provati dalle fatiche e dalla sofferenza, vessazioni da parte dei comandanti inetti ed inumani, vedove in gramaglie e famiglie che rischiavano lo sbando per mancanza di una salda guida.

Particolarmente toccante e coinvolgente è stato lo spazio che la mostra ha riservato agli scritti dalle trincee.

I testi sono stati affidati a lettori e lettrici particolarmente capaci di interpretarli; i lettori non tutti del paese si sono espressi al meglio ed hanno commosso gli intervenuti con la loro capacità teatrali, facilitati in questo dalle forti sensazioni che l’argomento suscitava.

Durante lo svolgersi dell’evento sono stati trasmessi films il cui contenuto era inerente al conflitto preso in esame: “La Grande Guerra” di Mario Monicelli, “Uomini contro” di Francesco Rosi, “Fango e Gloria” di Leonardo Tiberi con immagini di repertorio tratti dall’archivio dell’Istituto Luce.

Ogni film è stato presentato e commentato da eminenti professori  particolarmente versati nel campo storico come la Proff.ssa Daniela Niccolini dell’Università di Urbino.

Particolarmente toccante è stato il concerto tenuto dalla Banda “Don Niccolò Bonanni “ di Cupra Montana che ha eseguito brani dei primi anni del 900 legati al territorio che era teatro degli scontri bellici.

C’è stato spazio  per la presentazione di un libro storico “La Grande Guerra nella letteratura dialettale delle Marche” scritto dal marchigiano Manlio Baleani e presentato dal Prof. Gilberto Piccinini, presidente della Deputazione di Storia Patria per le Marche che ha anche curato in chiusura della mostra l’intervento dal titolo “La Grande Guerra: Documenti, memorie e riflessioni”, intervento particolarmente interessante perché incentrato sulle cause e sulle conseguenze del primo conflitto mondiale in Italia ed in tutta l’Europa.

Durante le serate della mostra non è certamente mancato il modo di declamare poesie e leggere brani di lettere, questo compito è stato particolarmente svolto con encomiabile perizia dalla nostra concittadina Milena Gregori che ha fatto sfoggio di notevole bravura.

Tutti gli incontri che si sono tenuti, interessantissimi come contenuto e come trattazione, hanno visto la presenza attiva del nostro stimatissimo cittadino onorario Prof. Ceccarelli Riccardo nelle vesti di coordinatore e di deputato di Storia Patria per le Marche.

Nell’ultimo numero dei suoi “Quaderni Storici Esini” VI 2015 ha anticipato in un certo senso il tema della mostra con la pubblicazione di memorie di omelie di Mons. Ulderico Fazi nel periodo bellico, di un documentata elencazione di monumenti ai caduti fatti in tutto il comprensorio iesino e di lettere ricevuta dal fronte da soldati della nostra zona.

guerra3Un’ultima annotazione sulla mostra è che essa ha toccato tutte le armi in guerra, dalla marina con i suoi MAS del comandante Rizzo, alle navi affondate in Adriatico, agli aerei abbattuti nei bombardamenti delle città della costa per finire con i valorosi portaordini che con le loro biciclette da 35 chili affrontavano le impervie strade (sentieri) di montagna pedalando nel fango a fra i sassi.

Uno spaccato della storia d’Italia ed in modo particolare di Cupra Montana che non tutti, anzi pochi in verità, conoscevano, un tuffo in un passato che unisce le generazioni che sembravano tanto lontane fra loro accomunandole nelle medesime radici.

Un grazie sentito a tutti i curatori della mostra, a tutti gli intervenuti che si sono premurati di illustrarla ed alle autorità comunali (sindaco) costantemente presenti e pronte a farsi carico delle immancabili carenze della logistica (poche, veramente poche in verità) .

Un ringraziamento tutto particolare va alle numerosa scolaresche che hanno sentito il bisogno di visitare la mostra, magari sotto la spinta di insegnanti competenti. Spero che tutti quelli che lo desideravano abbiano avuto la possibilità di arricchirsi con i contenuti di questa bellissima mostra che se è riuscita a far sentire a qualcuno l’orgoglio di essere italiano, ha raggiunto appieno il suo scopo.

Cupra Montana quando ci si mette dimostra di avere capacità ed estro e di non essere certamente inferiore a nessun altro paese.

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foto di Enrico Spinaci

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