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Cronaca

FABRIANO PREMIO CINEMATOGRAFICO, ALLA FINE I “RAGAZZI DI PRECICCHIE” SONO RIMASTI SOLI: «CANCELLATA LA MEMORIA DI DON PIETRO»

Paolo Paladini

Paolo Paladini

FABRIANO, 26 luglio 2016 – «Ho letto con rammarico che quest’anno, dopo vent’anni, non ci sarà il Premio cinematografico di Precicchie». A parlare è l’ex assessore alla Cultura Paolo Paladini. La sua è una lettera aperta con la quale si rivolge sia al Comune di Fabriano, guidato dal primo cittadino, Giancarlo Sagramola, che alla Fondazione Carifac, presieduta da Marco Ottaviani, stigmatizzando il fatto che nessuno dei due Enti siano riusciti a fare qualcosa per garantire l’edizione di quest’anno del Premio.

«Il rammarico non riguarda solo per un mancato appuntamento culturale che, per gli appassionati di cinema della città e del comprensorio era diventato un punto di riferimento annuale molto atteso, ma anche perché, a mio avviso, alla base di questa scelta c’è qualcosa di molto più grave: la pressoché totale mancanza di “memoria storica” di un comprensorio e di una comunità. L’appuntamento annuale di Precicchie, non rappresenta “solo” un evento culturale, in ogni caso, di indubbio spessore. Era il tentativo tenace, cocciuto direi, di perpetrare il ricordo e la testimonianza di un parroco di campagna, don Pietro Ciccolini, che caparbiamente aveva rappresentato l’anima di una piccola comunità», scrive Paladini. «Abbandonare il Premio di Precicchie vuol dire anche, e direi soprattutto, abbandonare la memoria di don Pietrino e questo lo ritengo gravissimo».

L’ex amministratore fabrianese decide di prevenire qualsiasi tipo di obiezione al suo intervento. «Prevengo da subito le obiezioni: non ci sono soldi, il momento è difficilissimo, bisogna fare delle scelte. Sono stato un amministratore degli eventi culturali di questa città per quasi dieci anni, queste cose le so benissimo. Quante scelte ho dovuto fare anch’io, privilegiando alcuni eventi a scapito di altri. Ma le scelte devono anche avere un valore morale oltreché puramente di investimento o ritorno economico. Per non farla troppo lunga: ritengo grave che tra Comune e Fondazione Carifac non si siano trovati diecimila euro per garantire la continuazione, ripeto, non solo di un Premio cinematografico, ma la “perpetuazione” della memoria di una comunità. Per questo, ritengo molto grave aver lasciato soli Annalisa, Andrea e gli altri “ragazzi” di Precicchie. Lo dico da ex amministratore, da cittadino e, se posso permettermi, da antico allievo di don Pietrino».

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