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FALCONARA Aeroporto chiuso 12 ore? I direttori spiegano

Ieri a causa dell’incidente occorso al Piaggio 180 dell’Aeronautica militare, intervengono Carmine Bassetti e Silvia Ceccarelli

FALCONARA, 26 maggio 2021 – «L’aeroporto delle Marche chiuso per 12 ore a causa dell’incidente al Piaggio 180 dell’Aeronautica Militare? Purtroppo sono inconvenienti che talvolta capitano, Aerdorica poteva farci ben poco e non poteva far spostare il velivolo dalla pista, in quanto l’Aeronautica Militare preferiva utilizzare suoi tecnici e parti di ricambio originali del velivolo per non rischiare ulteriori danni a un aereo che è molto particolare e ha un carrello stretto rispetto ad altri».

Carmine Bassetti, direttore di Aerdorica, spiega così il lungo e imprevedibile ritardo con cui è stata liberata la pista del Sanzio dopo che ieri mattina, poco dopo le 8.15, il Piaggio 180 in fase di decollo e in piena accelerazione ha avuto un impatto con uno stormo di volatili: il comandante e il copilota a bordo hanno azionato repentinamente i freni e una gomma del velivolo è scoppiata con l’aereo che ha svoltato verso destra, intraversandosi, rimanendo però sulla pista.

Il Piaggio 180 intraversato sulla pista del “Raffaello Sanzio”

Da quel momento l’aeroporto è stato chiuso al traffico fino al termine delle procedure di rimozione del velivolo che sono terminate poco dopo le 20 ed anche i voli privati non hanno potuto né atterrare né decollare. Sono stati consentiti solo i voli sanitari e quelli di emergenza oltre all’atterraggio e al decollo degli elicotteri.

«Recentemente un episodio simile – dice il direttore di Aerdorica – è accaduto a Bologna. Fortunatamente ieri non erano previsti voli passeggeri o commerciali e quindi non c’è stata una grande pressione perl liberare la pista rapidamente: solo due aerei cargo, uno della Ups ed uno della Dhl, il cui atterraggio è stato trasferito nell’aeroporto Marconi di Bologna, sono stati deviati su altri scali».

Il proprietario del velivolo, cioè l’Aeronautica Militare, non ha consentito alla rimozione del mezzo da parte di Vigili del Fuoco o altri enti per evitare di rovinare altre parti dell’aereo e ha inviato tecnici e una nuova ruota per sostituire quella danneggiata dalle basi di Pratica di Mare e Cervia.

Il fatto che non ci fossero passeggeri in attesa di imbarcarsi o di atterrare al Sanzio ha favorito il prolungamento della chiusura. Se ci fossero stati aerei commerciali in partenza o in arrivo probabilmente il direttore dell’aeroporto, per conto dell’Enac, avrebbe agito diversamente, ordinando la rimozione del velivolo, facendo così rispettare alla lettera l’articolo 729 del Codice della Navigazione, che prevede la “rimozione dei relitti” da parte del proprietario.

«Abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità e nei nostri doveri – dice la dott.ssa Silvia Ceccarelli, direttrice aeroportuale delle Regioni del Centro Italia e quindi anche del Raffaello Sanzio -, dichiarando lo stato di incidente e aprendo immediatamente il piano di emergenza aeroportuale, riunendo rapidamente il Coe, il Centro operativo per l’emergenza, un comitato presieduto dall’Enac a cui hanno partecipato tutti gli enti previsti dal piano di emergenza aeroportuale. Non ci sono stati rischi per la vita delle persone né danneggiamenti ed è normale che ci sia stato una collaborazione fattiva con l’Aeronautica Militare, proprietaria del velivolo».

Gianluca Fenucci

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