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FALCONARA Croce Gialla e Avulss per l’Ucraina, il rientro con 12 profughi

«Volevamo portare aiuti concreti e abbiamo toccato con mano la disperazione di un intero popolo»

FALCONARA, 14 marzo 2022 – «Ci ha colpito l’immensa disperazione che abbiamo letto negli occhi della gente, la tanta solitudine e il senso di abbandono che attanaglia gli ucraini. Mai avremmo pensato, nel 2022, di vedere in Europa strade e autostrade piene di camion di militari e carri armati».

Luciano Maculan e Alberto Masciarelli sono tornati da poche ore dal loro viaggio al confine tra Ucraina e Polonia, dove su un mezzo della Croce Gialla di Falconara, insieme a Umberto Sguglia e Pasquale Boncristiano, che erano a bordo di un pulmino dell’Avulss, hanno portato medicinali, vestiario e coperte al popolo ucraino e hanno condotto in Italia ben 12 profughi: una famiglia composta da due nonni, madre e figlio di 12 anni e altre quattro madri con i loro figli tutti minorenni.

«Siamo partiti venerdì scorso alle 11 – raccontano Maculan e Masciarelli – ed è stata un’esperienza forte, unica, che ci ha profondamente segnati. Abbiamo dormito 4 ore ad Auschwitz e poi proseguito verso il confine tra Polonia e Ucraina dove a Przemysl, il Comune in cui Salvini recentemente è stato apostrofato dal Sindaco polacco, avevamo appuntamento con un sacerdote nel centro di raccolta e in un ospedale da campo».

Nel materiale che i volontari falconaresi hanno consegnato ci sono anche molti medicinali, tra cui cortisone, insulina, antistaminici e apparecchiature come bisturi e forbici, donati dalle farmacie e da alcuni medici falconaresi.

Al campo profughi hanno scaricato il resto: abbigliamento, giacconi, felpe e tute, coperte e anche cibo in scatola, acqua, biscotti, legumi, succhi di frutta che hanno donato tante persone di Falconara.

«Abbiamo poi accolto sui nostri pulmini prima 7 persone a Przemysl e poi ci siamo diretti a Cracovia, che dista 3 ore di macchina, per far salire altri 5 profughi».

Otto delle 12 persone sono state ospitate temporaneamente da famiglie ucraine di Falconara, Ancona e Osimo, i quattro della stessa famiglia, i nonni, la mamma e il nipote di 12 anni saranno ospitati in una casa messa a disposizione da una persona di Jesi che la utilizzava come alloggio per l’estate.

Temporaneamente, in attesa che l’abitazione sia liberata, il Comune di Falconara ha garantito un alloggio e si prenderà cura del vitto e anche dell’istruzione del ragazzo.

«Che dolore vedere tutta questa gente che deve fuggire dalla propria patria, che deve abbandonare la propria casa. Ci siamo messi a disposizione – dicono Luciano Maculan e Alberto Masciarelli – perché volevamo portare aiuti concreti e abbiamo toccato con mano la disperazione di un intero popolo».

Gianluca Fenucci

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