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Falconara Ex Montedison, gli sgambetti della burocrazia

Progetto di bonifica e riqualificazione ancora bloccato per l’area la cui destinazione urbanistica è esclusivamente commerciale

di Gianluca Fenucci

Falconara, 3 settembre 2022 – «Siamo ancora impastoiati nella burocrazia: stiamo attendendo da tempo che ci consentano di effettuare gli interventi di inertizzazione delle ceneri di pirite».

Stefano Pollarini, amministratore dell’immobiliare “Del Poggio”, proprietaria della zona dove sorge l’ex stabilimento della Montedison, non vuole fare polemiche ma si vede lontano un miglio che non può essere soddisfatto dell’impasse che ne coinvolge la riconversione e la ristrutturazione.

«Quello che la proprietà intende perseguire, nell’ottica di una bonifica sostenibile e in inea con i principi dell’economica circolare, è verificare la possibilità di trattare i materiali contaminati che si trovano miscelati ai terreni per poi utilizzarli come sottofondi per i parcheggi e le strade che verranno realizzati nell’ambito del progetto di recupero dell’area. L’ex Montedison è un’esperienza unica e originale – spiega Pollarini, che amministra un’azienda che ha oltre 60 anni di vita, nata come gruppo avicolo che ha dato lavoro a 1.000 addetti – e vogliamo recuperare l’area rispettando il suo enorme valore storico e sociale».

Sottolinea come la destinazione urbanistica dell’area sia esclusivamente commerciale.

«Vogliamo concentrarci sulla vendita delle merci ma anche sulla valorizzazione storica dell’area. Progettiamo di creare un centro commerciale che salvaguarderà la suggestiva archeologia industriale del luogo e ospiterà un museo della chimica, un auditorium, una cittadella sportiva con strutture moderne e a disposizione del pubblico».

I cittadini attendono da lungo tempo una bonifica del grande stabilimento che fino al 1988 ha prodotto, per quasi 60 anni, perfosfati, fertilizzanti chimici che hanno fatto la fortuna dell’azienda negli anni ’50.

Gli amministratori comunali di Falconara e Montemarciano hanno più volte espresso l’auspicio che si proceda celermente nella bonifica dell’area. Sia Clemente Rossi, assessore falconarese al territorio e all’urbanistica, che Damiano Bartozzi, sindaco di Montemarciano, sottolineano che il progetto di riqualificazione potrebbe regalare una rinnovata vitalità a un sito produttivo che ha contribuito per decenni a fare la storia delle comunità ma quella dell’ex Montedison sembra proprio una delle tante storie tipicamente italiane, tra rinvii, richieste di autorizzazioni, conflitti di competenze, concorsi tra soggetti diversi e tempo che passa inesorabilmente.

«La zona – sostiene Clemente Rossi – deve rivivere in chiave moderna e che riesca a mettere insieme storia, cultura, attività e strutture del tempo libero, impieghi turistici, utilizzati per il pubblico, come impianti sportivi, fitness, alberghi diffusi e country house, sedi espositive, musei a cielo aperto, piste ciclabili, piscina, zone verdi e la proprietà del gruppo Pollarini è decisa a portare avanti il progetto».

«Abbiamo più volte illustrato le nostre idee e la volontà di bonificare il sito, purtroppo dobbiamo sottostare a una procedura complessa che allunga i tempi. Va anche sottolineato che qualsiasi progetto che preveda la realizzazione di un impianto permanente di trattamento sui suoli dell’ex Montedison è tecnicamente irrealizzabile poiché è in contrasto con la destinazione d’uso commerciale dell’area, che è stata definita dalla variante urbanistica approvata nella primavera del 2019».

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