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FALCONARA Montedomini, il recupero non può attendere

La collina e la villa ora in abbandono sono un luogo caro agli abitanti di Castelferretti e Falconara, varie ipotesi d’uso ma c’è bisogno di fondi

FALCONARA, 11 aprile 2021 – Per i castelfrettesi la collina di Montedomini con la villa e la scalinata rappresenta un luogo di ricordi e di speranze.

La villa, che è purtroppo da anni in stato di abbandono, si deve all’imprenditore anconetano Ulderico Sestilli che la ristrutturò e la abitò fino alla metà del ‘900. Sestilli piantumò il parco che circonda la residenza, fece posare i 222 scalini che scendono verso l’abitato del paese, fece circondare la scalinata con due file di cipressi ed edificò la fattoria detta “Le grotte” nel fondo valle per il suo fattore e i suoi mezzadri.

La scalinata verso Montedomini

Quella collina fu, fino al 1960, un modello di azienda agricola altamente produttiva. Sestilli donò il terreno agricolo che circonda la villa e i fabbricati di pertinenza all’Istituto di ricovero e cura per anziani che prese il suo nome, “Inrca Ulderico Sestilli.

La villa e i fabbricati rurali, alla sua morte, andarono ad alcuni parenti che la misero in vendita negli ultimi anni del ‘900; la direzione dell’Inrca pensò bene allora di acquisirla a completamento della proprietà fondiaria che gestivano insieme ad altri terreni dell’istituto con lo scopo di produrre alimenti sani per gli ospiti del ricovero: a margine del parco retrostante la villa si vedono ancora i manufatti che ospitavano un allevamento di tacchini per farne carni elette.

Ma l’Istituto non riuscì a continuare il lodevole progetto che prevedeva anche di usare la villa quale sito di soggiorno estivo per gli anziani, all’inizio degli anni 2000 tutti i terreni agricoli prima coltivati direttamente furono concessi in affitto ad agricoltori terzi e i fabbricati di Montedomini definitivamente abbandonati, dopo che erano già stati saccheggiati dei loro arredi.

Nel 2010 l’Inrca mise all’asta tutti i beni immobili che non riguardavano direttamente l’attività sanitaria: villa Montedomini, la fattoria “Le grotte”, i terreni agricoli e gli appartamenti. Solo il terreno della collina trovò un compratore mentre tutti gli altri beni risultarono invenduti e la crisi economica di quegli anni smorzò qualunque velleità che si sognava per quei luoghi.

Dal 2010 il proprietario del terreno è Marino Mosconi che svolge la sua attività di agricoltore con buone pratiche agrarie ed il fondo non è più incolto ma coltivato in rotazione a frumenti e foraggi e una porzione a valle è dedicata ad attività vivaistica, vivaio che fu inaugurato nel 2014 alla presenza dell’allora sindaco Brandoni.

«Ai castelfrettesi Montedomini piace – dice Mosconi – anche perché manca un parco pubblico. C’è necessità di un recupero della zona ma ogni progetto deve dare un senso economico all’operazione: l’Inrca, il Comune, la Sovrintendenza e io stesso dobbiamo farci carico di una soluzione economicamente valida per “fruire” della scalinata, del parco, dell’aria salubre ed eventualmente di un percorso tra il verde delle colture, come quello da via Fossatello a Fiumesino».

Anche l’assessore Valentina Barchiesi sottolinea la necessità di un recupero in sinergia con l’Inrca.

«Mi sembra bella l’idea di un polo regionale per l’Alzheimer o una residenza per anziani vista la serenità e la bellezza del luogo».

Gianluca Fenucci

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