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Cronaca

JESI Morosetti: «Fontana demolita, non sono le volontà di mio padre»

Il figlio del cittadino onorario, Roberto, torna sui social a commentare i lavori di spostamento voluto da suo padre nel testamento

JESI, 10 aprile 2021 – «Questo non è riportare la fontana in piazza della Repubblica, questo è demolire la fontana dei leoni e costruirne una praticamente da zero».

Un lungo intervento scritto, quello di Roberto Morosetti, figlio del cittadino onorario Cassio che con il lascito testamentario al Comune di Jesi di due milioni di euro lo ha vincolato, pena la decadenza a favore di associazioni benefiche, a spostare la fontana di Piazza Federico II davanti al teatro, lì dove stava quando lui era un bambino.

Cassio Morosetti, a lui si deve il lascito di 2 milioni di euro al Comune

«Sono certo che non intendeva questo mio padre – prosegue – con le parole del testamento, non desiderava certo che la fontana – custode dei suoi ricordi jesini ammantata nell’aura del tempo – venisse rasa al suolo».

Roberto Morosetti descrive così i lavori della traslazione che dovranno terminare il 22 luglio prossimo per avere i soldi dell’eredità. Era già intervenuto a riguardo, chiedendo di lasciare tutto come è e questa volta rincara la dose.

«Non gliene sarebbe importato nulla di una fontana nuova – scrive – e sono parecchio incazzato anche io per come sono andate le cose. Ho parlato brevemente con l’esecutrice testmentaria e a questo punto non è per niente sicuro che lei e il Tribunale di Milano, che deve ratificarne l’azione, riterranno spostamento ciò che è accaduto e se la cosa non verrà giudicata “spostamento” il lascito verrà dirottato alle associazioni di beneficenza». Tre quelle indicate da Morosetti nelle ultime volontà, due di Milano e la Lega del Filo d’Oro di Osimo.

«L’operazione e il relativo progetto andavano discusse preliminarmente con l’esecutrice testamentaria e se un vero “spostamento” non si poteva fare non lo si faceva. Di una fontana nuova non se ne fa niente nessuno, nè mio padre, nè io, nè il Comune né la cittadinanza che a questo punto spero riesca a fermare i lavori».

Parole che il Comitato Piazzalibera che si oppone allo spostamento ritiene «molto chiare, è molto probabile che oltre ad essere senza piazze per non si sa quanto, oltre a non avere più la Fontana dei Leoni, saremo noi tutti a pagare questo scempio, senza nessun tesoretto da spendere per Jesi. Oltre al danno la beffa! Cari amici, aiutateci a far conoscere la verità a tutti i cittadini, anche a quelli che non seguono i social, facciamo ognuno del nostro meglio per fermare questa follia! Resta il fatto che l’arroganza, la superficialità e il pressappochismo con cui l’Amministrazione comunale ha gestito tutta questa storia lascia veramente senza parole».

(e.d.)

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