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GIOVANI E COVID Teniamo vivi i nostri desideri e speranze

Quando tutto questo finirà ci sarà di nuovo quello spazio per la socievolezza e per la voglia di stare insieme e fare tante esperienze

Emozioni, paure, desideri, scoperte, attese dei giovani… in questo lungo e faticoso periodo di pandemia. Le riflessioni di alcuni giovani e ragazze del Liceo delle Scienze Umane di Jesi, raccolte dall’insegnante di Religione, sono un contributo prezioso di luce nelle tenebre, di speranza nei sentimenti di angoscia, di nuovo futuro nello scoraggiamento di molti. Queste testimonianze fanno bene a tutti. Ne riporteremo alcune ogni settimana in questa rubrica.

A parer mio l’adolescenza è il periodo più bello che si possa vivere nella propria vita ma allo stesso tempo è anche quell’età in cui sorgono dei problemi che molti adulti danno per scontati. Ci sentiamo dire continuamente che le difficoltà e le preoccupazioni che abbiamo non sono importanti, in quanto i nostri genitori hanno vissuto in una generazione differente e non possono capirci a pieno. Gli adulti a volte possono essere anche una sorta di ostacolo, tanto che il rapporto genitore-figlio non è dei migliori per la maggior parte dei ragazzi.

Nel momento in cui gli adolescenti si sentono più liberi, più autonomi e cercano in qualche modo un distacco, ora a causa di questa pandemia, si trovano rinchiusi in casa proprio con i genitori

È fondamentale evitare ogni tipo di scontro, altrimenti si noterà ancor di più un allontanamento, bensì ci vogliono i giusti modi per comunicare ma soprattutto ascoltare ciò che si ha da dire, senza criticarsi a vicenda. Da entrambe le parti ci deve essere pazienza e bisogna adeguarsi alle situazioni, capendo i bisogni l’uno dell’altro. Io non ho mai avuto un bell’approccio con loro, ormai da 3 o 4 anni, quindi posso dire che non ho notato questa differenza perché sono abituata a vederli e a parlarci pochissimo.

Un altro problema è sicuramente quello della crisi di identità: un adolescente cerca di maturare e definire una sua personalità (più adulta). In particolare in questo periodo, le problematiche più diffuse tra i ragazzi come l’autolesionismo, la depressione, l’isolamento, i disturbi alimentari o d’ansia e l’abuso di droghe e alcol sono di gran lunga aumentate. Ciò accade perché a nessuno fa bene stare soli, abbiamo bisogno di amici e di compagnia per la maggior parte della nostra giornata.

Siamo obbligati a starcene a casa senza fare nulla, così riflettiamo e pensiamo su noi stessi e ci rendiamo conto di stare male perché non ci accontentiamo mai di nulla e del fatto che abbiamo sprecato un anno della nostra vita

Ci manca tutto, le persone, i luoghi dove uscivamo, quando ci svegliavamo presto per andare a scuola e ti potevi sedere vicino al tuo migliore amico, ci manca ridere e scherzare, ci manca il contatto fisico e tutti i sentimenti che ci hanno portato via i decreti, per la sicurezza della nostra salute.

Abbiamo tantissimi desideri e questo può essere un aspetto positivo perché quando tutto questo finirà, ci sarà di nuovo quello spazio per la socievolezza e per la voglia di stare e fare tante esperienze insieme.

Dato che sono una studentessa del quarto anno, è importante parlare anche della situazione scolastica che ci sta “distruggendo. Tutti ci sottovalutano pensando che in dad non stiamo facendo nulla e che non ci stiamo impegnando, in realtà stiamo lavorando e ci stiamo sforzando più del normale perché è tutto complicato. È anche vero che questa modalità ci fa perdere la voglia di studiare perché non siamo motivati come una volta, ma di certo non possiamo incolpare nessuno e dobbiamo essere forti.

È in questi momenti che non si deve mollare e dobbiamo cercare di tenere vivi il desiderio e le nostre speranze.

Alunna del IV anno, Liceo delle Scienze Umane –Jesi

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