Segui QdM Notizie

Rubriche

GIOVANI E COVID Cara me, ti racconto la pandemia

Quel periodo ti ha tolto tanto ma ti ha dato tanto altro: ci ha fatto riflettere su chi e cosa davvero conta

Emozioni, paure, desideri, scoperte, attese dei giovani… in questo lungo e faticoso periodo di pandemia. Le riflessioni di alcuni giovani e ragazze del Liceo delle Scienze Umane di Jesi, raccolte dall’insegnante di Religione, sono un contributo prezioso di luce nelle tenebre, di speranza nei sentimenti di angoscia, di nuovo futuro nello scoraggiamento di molti. Queste testimonianze fanno bene a tutti. Ne riporteremo alcune ogni settimana in questa rubrica.

Cara me…

Oggi ho pensato di scrivere una lettera, non rivolta a voi che credo siate ritornati alla vostra vita frenetica, ma ho deciso di scriverla a me stessa, alla donna che sto diventando a distanza di pochi anni. Cara “me” del futuro, ti racconto di un periodo che ti ha stravolto la vita. Ti ricordo com’era difficile la vita per te e tutti gli altri che, come te, avevano dei sogni per i quali lottare. Ti racconto delle crisi quando ti sentivi sola, stressata e incompresa, del bisogno di sentire persone che non vedevi da tempo, delle volte in cui volevi sparire in un forte abbraccio, ma non potevi.

Ti racconto della forza e determinazione che hai scoperto di avere quando, ad allenamenti di pattinaggio sospesi, ti mettevi le scarpe e ti allenavi comunque per tornare più forte di prima in quegli stivaletti, perché si può fermare tutto, ma i sogni non si fermano. Ti ricordi gli allenamenti nella tua piccola camera, dove bastava spostare la sedia della scrivania affinché diventasse una sala da ballo e ti consentisse di allenarti anche due ore al giorno per provare a scappare dalla realtà?

Quanti pensieri hai avuto, ma non hai raccontato a nessuno perché avevi paura di far preoccupare ulteriormente le persone a cui vuoi bene

Cara me, quello che più di tutto ti è mancato erano gli abbracci delle tue amiche, coloro che quando incontravi stringevi forte ma che con il Covid ti sei dovuta limitare ad un “ciao.

Ogni abbraccio per te aveva un significato, forse per questo li preferivi ai baci nelle guance. C’era quello che sembrava che rimettesse i pezzi in ordine, quello che sembrava volesse dirti “Ce la farai” e quello in cui amavi sparire. Hai dovuto imparare ad abbracciarti da sola, a prenderti cura di te stessa, a rincollare i pezzi prima che fosse troppo tardi.

Cara me, ti racconto di quanto tu abbia sofferto per il fatto che ti erano stati privati i tuoi amati viaggi, quelli che ogni estate ti facevano assaporare la bellezza di altri Paesi e tradizioni, quelli che ti facevano vivere indimenticabili momenti con la famiglia e rafforzavano ancor di più il vostro legame… Quanto ti mancava gustare cibi nuovi, parlare lingue straniere e conoscere nuove persone… Non facevi altro che ripetere: ”Vorrei essere in una spiaggia caraibica a bere del buon cocco”

Quel periodo, cara me, ti ha tolto tanto ma ti ha dato tanto altro

Ricordare tutto è importante, perché non voglio che la memoria si riduca a «c’è stata una pandemia che ha stravolto il nostro modo di vivere e ci ha portato via tante persone». È giusto che si ricordi, ma è ancora più giusto che tu ricordi quello che hai vissuto: tutti i miglioramenti della tua persona, le esperienze fatte d’estate con le tue amiche e il tuo ragazzo, la possibilità di fare una vacanza in Puglia dove hai conosciuto persone incantevoli… Ti ricordi della sorpresa che hai ricevuto al tuo diciottesimo compleanno? Ebbene sì… A causa del Covid non avresti potuto festeggiare e quindi il tuo ragazzo e le tue amiche ti hanno fatto una fantastica sorpresa…

Dunque questo Covid è stato un ostacolo ma allo stesso tempo ci ha fatto riflettere su chi davvero conta.

Cara me, promettimi che quando tutto questo sarà finito sarai felice di vivere la tua routine, che continuerai anche ad abbracciarti da sola, non perché gli abbracci non siano belli, ma perché sei tu che ti salvi e che ti completi. Promettimi che proverai a essere forte come hai scoperto di essere e inizierai a seguire realmente i tuoi obbiettivi senza cercare giustificazioni.

Perché ormai, di giustificazioni, non ce ne saranno più.

Giada Bosi, 18 anni – Liceo delle Scienze UmaneJesi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

News