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Gli effetti dell’inflazione sulle abitudini degli italiani: si bada meno al vestiario ma si spende di più in ristoranti

Gli effetti dell’inflazione sulle abitudini degli italiani: si bada meno al vestiario, ma si spende di più in ristoranti

Gli effetti dell’inflazione

Le fluttuazioni dell’inflazione sono accettate in ambito economico come un fenomeno di natura ciclica e ricorrente.

Studiate, analizzate, ben conosciute, risultano spesso anche prevedibili dai migliori economisti. Tuttavia, lo stesso non si può dire per effetti che l’aumento dei prezzi può avere sulle abitudini dei consumatori.

Le nuove abitudini dei consumatori italiani

Il livello medio dei prezzi è infatti solamente uno dei fattori che vanno ad influenzare le abitudini del consumatore medio, e non è un segreto che spesso il prezzo possa passare in secondo piano di fronte ad una leva sufficientemente forte.

Sarà stato forse l’arrivo della stagione estiva, la prima davvero libera da ogni vincolo di sorta legato al coronavirus, ma l’inflazione non sembra aver spaventato i frequentatori di ristoranti e gli appassionati di concerti, che a luglio hanno speso addirittura il 35% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, anche grazie a portali leader nella distribuzione dei coupon, che sono presentati sullo sito Promo-codes.it.

Ma le casse grasse di un commerciante, sono spesso quelle magre di un altro.

E così, mentre il settore della ristorazione fa registrare aumenti da capogiro rispetto alla scorsa estate, il comparto dell’elettronica e dei beni mobili piangono sonore perdite, che arrivano a sfiorare anche il 20%.

Se la cava meglio ( o meno peggio ) il settore dell’abbigliamento, in calo “solamente” del 4% rispetto allo scorso anno.

A fare da traino a questa marcata inversione di tendenza, ci sarebbe appunto la voglia degli italiani di investire più in esperienze e meno in oggetti materiali.

A supportare questa ipotesi, ci sarebbe anche l’estate finora florida delle agenzie di viaggi, che dopo un inizio anno da brivido (-45%), tornando a far segnare nuovi massimi addirittura da aprile 2019, periodo rispetto al quale hanno registrato un +12%.

Divertimento e svago? L’Italia in pole position

Se l’aumento della spesa relativa a viaggi e ristoranti non riguarda solamente la penisola italiana, ma è inquadrata in un trend mondiale, gli acquisti in locali di ristorazione e concerti sono aumentati di quasi il 70% in Italia, rispetto ad una media mondiale di poco inferiore al 35%.

Insomma, se le spese retail diminuiscono, gli italiano non si stanno di certo facendo i conti in tasca per divertirsi.

L’occhio esperto della finanza

I trend dei consumatori erano stati previsti con largo anticipo dai soggetti istituzionali in quel di Wall Street e Canary Wharf.

Secondo Lechmanova, top manager del colosso bancario Goldman Sachs, l’aumento delle spese riservate a servizi di ristorazione e alloggi, era prevedibile e previsto.

A fare eco all’autorevole voce della Goldman c’è inoltre la Mastercard Economic Institute, osservatorio della compagnia statunitense erogratrice delle omonime carte di credito, che ha contribuito a mettere nero su bianco le abitudini dei consumatori italiani attraverso l’analisi delle transazioni.

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