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IL CASO Morti case di riposo: «Responsabilità a livelli più alti»

Sandro Zaffiri: «Bene l’intervento della Magistratura, ma si rischia di crocifiggere chi è stato lasciato solo nell’emergenza»

ANCONA, 18 aprile 2020 – Non mi stupisce l’apertura in serie di fascicoli d’indagine su quello che è accaduto e sta ancora accadendo nelle case di riposo e residenze protette marchigiane, ma puntando la lente verso l’obiettivo sbagliato si corre il rischio di accendere soltanto un fuoco di paglia.

Ampiamente prevedibile il fatto che un virus così aggressivo potesse mietere vittime nella popolazione anziana, tanto più se in condizioni di salute non ottimali e se costretta a vivere in spazi ristretti. Quello che a metà dello scorso mese di marzo si prefigurava soltanto come un rischio enorme e che personalmente avevo cercato di segnalare a mezzo stampa, oggi è deflagrato sia dentro che fuori quelle strutture per anziani.

E purtroppo con numerosi morti e una lunga lista di indagati. Ritengo, però, in tutta sincerità, che cercare i responsabili dentro le mura di quelle strutture dove, senza fare distinzioni, dai direttori sanitari fino all’ultimo degli inservienti, inclusi medici, infermieri e assistenti sanitari, hanno operato nell’emergenza, con il massimo impegno e in assenza di precise indicazioni, sia sbagliato, oltre che profondamente ingiusto.

Se è accaduto (e mi immagino che sia accaduto) che i vertici di quelle strutture si sono trovati di fronte a dover fare delle scelte in totale autonomia, se il personale non ha indossato i sistemi di protezione, se ci si è trovati a corto di mascherine e guanti, ma si è comunque cercato di garantire assistenza ai ricoverati, credo che le responsabilità vadano individuate ad un livello più alto.

Mi riferisco evidentemente alle massime istituzioni regionali, Presidente e Giunta regionale, incapaci non soltanto di agire tempestivamente e dettare delle linee guida univoche e specifiche per le case di riposo e le residenze per anziani ma, ancora più colpevolmente, incapaci di ascoltare gli appelli e percepire, anticipandola, l’emergenza.

In quella direzione e nelle falle del sistema di protezione civile che, da parte sua, non ha saputo garantire l’adeguata fornitura e distribuzione dei presidi di protezione la Magistratura dovrebbe meglio muoversi se davvero intende trovare delle responsabilità vere.

Sandro Zaffiri
Capogruppo Lega in Consiglio regionale Marche

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