Segui QdM Notizie

Attualità

JESI APRE LA MOSTRA DEL PITTORE VALERI: PRESENTAZIONE NELLA SEDE DELLA FONDAZIONE CARISJ

Si potranno ammirare 8 grandi tele ovali e 6 pale d’altare tutte provenienti da siti cittadini

 

 

JESI, 6 aprile 2018 – Si inaugura questo pomeriggio (6 aprile) alle ore 18, nelle sale di Palazzo Bisaccioni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, la mostra delle opere del pittore jesino Domenico Luigi Valeri, Cavaliere, Pittore, Architetto, nato a Jesi nel 1701 e morto a Camerino nel 1770.

Doveva essere questo l’argomento della conferenza stampa convocata per questa mattina dal Presidente della Fondazione Carisj, ma la presenza di un discreto numero di giornalisti ha spinto il Rag. Alfio Bassotti ha fare un bilancio delle cose fatte (convegni, mostre, lavori vari, ecc.) e ad anticipare i progetti che si porteranno a termine entro il corrente anno.

Andiamo con ordine assicurando che la mostra sul Valeri rimarrà fruibile agli jesini ed agli estimatori di questo artista per almeno 5 anni; in tutto questo tempo si potranno ammirare 8 grandi tele ovali e 6 pale d’altare tutte provenienti da siti cittadini, alcuni dei quali non a tutti noti. C’è la possibilità che in un prossimo futuro alle opere sopra descritte se ne aggiunga un’altra proveniente dal maceratese.

Dopo questa apertura Bassotti, assistito dal segretario generale, Mauro Tarantino, è passato al resoconto delle attività fatte cominciando dai numeri; numeri interessanti nonostante l’accesso al Palazzo Bisaccioni sia fortemente ostacolato da dei lavori in corso che non sembra terminare molto presto (per colpa, diciamo noi, della solita burocrazia). Nonostante ciò sono stati circa 10mila i visitatori che hanno visitato le varie mostre succedutesi, il museo numismatico, l’archivio e le biblioteche o che hanno preso parte alle iniziative organizzate dalla Fondazione in materia di convegni, mostre, stage, ecc. A questi 10miladovrebbero aggiungersi i circa 5.000 visitatori che hanno visitato la mostra allestita a Senigallia. Proprio sulla spiaggia di velluto la Fondazione ha collaborato a due grosse iniziative: la mostra fotografica di Robert Doisneau “le Temps Retriuvé” e la mostra sul Correggio ritrovato – la Sant’Agata di Senigallia.

Visto il successo di queste iniziative, la Fondazione ha in animo di coinvolgere anche altri centri della provincia, da Ancona a Fabriano. In questa prospettiva  si collocano i lavori di sistemazione in atto che interessano il piano terra del palazzo di via Martini che dovrebbero concludersi entro l’anno.  Questo consentirà alla Fondazione di poter contare su 2 quadrerie antiche: la sala rossa e la sala Valeri con un totale di circa 45 quadri; 2 quadrerie di arte contemporanea: la sala al secondo piano e la rassegna a piano terra ospitata nelle sale riunioni  del Consiglio di Amministrazione (circa 75 dipinti). Sempre grazie a quei lavori si potrà contare su due biblioteche: quella di proprietà della Fondazione Federico II che con i suoi 4.500 volumi (ma molto presto il numero salirà) è già una delle più importanti a livello europeo per la specializzazione sul Grande Svevo. L’altra biblioteca è quella delle Fondazione Carisj che conta circa 1.500 volumi. L’archivio storico lascerà l’attuale collocazione per trovare posto a Palazzo Martini; si realizzerà il museo numismatico. Il lungo elenco prevede la realizzazione di “due sale per l’allestimento di mostre di pittura, scultura, arti grafiche, cartellonistica e quant’altro, entrambe al piano terreno, la sala azzurra e la sala che sarà ricavata nell’attuale sedime dell’archivio storico”. Ci sarà anche una sala informatica “per consultazione dell’archivio fotografico, dell’attività della Fondazione e per gli stage con gli studenti; sarà installata nei locali prima adibiti a magazzino”.

Nelle settimane passate si è provveduto a trasferire nei locali del seminterrato di Palazzo Bisaccioni le attrezzature ed i materiali accantonati; l’accesso a questo grosso ripostiglio avverrà dal retro del palazzo per consentire un uso continuo, anche quando nel resto della struttura è attivo l’impianto d’allarme.

Tra i lavori in corso Bassotti ha inserito quelli finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche in modo da consentire l’accesso ai disabili; in pratica si tratta dell’installazione di una piattaforma che consente il passaggio dal primo al secondo piano. Prossimamente (lavori in piazza permettendo) i due palazzi della Fondazione, il Martini ed il Bisaccioni, diverranno un tutt’uno e occuperanno l’archivio storico composto da “una sala informatica per l’attività di coworking con accesso esterno, una sala di ascolto musica che ospiterà la raccolta discografica di proprietà della Fondazione prof. Sergio Angeletti (attualmente in fase di restauro ndr), una sala incontri.

Come anticipato in apertura i lavori in corso e quelli preventivati dovrebbero concludersi entro l’anno “mentre il primo e seondo piano di palazzo di via Martini saranno programmati e realizzati entro il biennio successivo e potrebbero dar vita, normativa permettendo, alla cittadella della cultura”.

Dopo questa lunga ed articolata illustrazione il Presidente Bassotti ha lasciato spazio alla curatrice della Mostra su Valeri, la dottoressa Sara Tassi che ha ringraziato la Fondazione per la fiducia accordatale e per averla lascita lavorare in piena libertà. La dottoressa ha spiegato che le opere esposte provengono da chiese di Monsano, Jesi ed anche dal Museo Diocesano col quale la Fondazione intende rinforzare i legami culturali. Un breve cenno sul Valeri da parte della Tassi che ne ha esaltato le 3 anime, quella di Cavaliere, in quanto nominato tale dal Papa a soli 25 anni, quello di pittore, con le sue tante opere e quello di architetto. Già perché non tutti sanno che Valeri fu anche un bravo architetto al quale la città di Jesi gli deve riconoscenza per essere stato il progettista dell’Arco Clementino, del teatro del Leone e del coro della chiesa di San Settimio. Tra le opere pittorico Valeri ha lasciato  quella della nascita della Vergine, realizzata nel 1742 e custodita nella chiesa dell’Adorazione. Altre sue opere sono visibili a Palazzo Ghislieri e nella chiesa di Sant’Anna.

Sedulio Brazzini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

News