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JESI Atmosfere della Belle Époque con gli studenti del Mannucci

A Palazzo Santoni nell’ambito delle mostre proposte da “Jesi si Maschera” per il Carnevale 2020

JESI, 21 febbraio 2020 – Hanno riprodotto le atmosfere della Belle Époque gli studenti e le studentesse del Liceo Artistico Mannucci di Jesi. L’esposizione è visitabile a Palazzo Santoni nell’ambito delle mostre – sono cinque – promosse da Jesi si Maschera per questo Carnevale 2020.

Ragazze e ragazzi hanno lavorato con materiali di recupero, unendo la storia dell’arte studiata in classe con il tema che li ha visti alla prova.

«Ballerine e personaggi del Moulin Rouge sono stati  curati dalle 5A e C delle Arti figurative, altre opere invece dalle classi 3A, 4A e 4C seguiti dal docente Samuele Verdecchia. Si tratta di tutte opere originali realizzate con materiali di recupero perché all’arte basta la creatività – spiega Giuliana Pallotto, professoressa del Liceo jesino -. La Belle Époque si fa anche a scuola e questa è stata un’ottima occasione per mettere in pratica lo studio sui banchi: ne è venuto fuori un ambiente giocoso e creativo. Il lavoro non finisce qui: le opere anche se fatte in modo artigianale hanno una certa valenza estetica quindi andranno poi ad abbellire la nostra scuola. I ragazzi delle quinta hanno anche un altro progetto in serbo da realizzare a Pasqua che vedrà queste opere sotto un’altra veste».

 

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Ha collaborato anche la professoressa Francesca Macina, docente di discipline plastiche, con le classi quinte.

«Nel giro di due settimane abbiamo messo mano ai materiali del magazzino della scuola. Attraverso colori e lavorazioni abbiamo reso vivi questi materiali, riportando in scala dei bozzetti e tirato su delle scenografie lavorando per mano della scultura».

Il connubio con il teatro è consolidato: «Da anni collaboriamo con la Fondazione Pergolesi Spontini a Banco di scena, progetto ideato da me e da Paolo Appignanesi e giunto alla settima edizione – spiega Massimo Ippoliti, docente del Liceo -. I ragazzi progettano un tema che viene collegato con un evento in cartellone nella stagione lirica e interpretato per il Social Opera (progetto che unisce teatro, educazione e disabilità) che va in scena a fine settembre con la collaborazione di Ilaria Sebastianelli e Frediano Brandetti».

(e.d.)

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