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Cronaca

JESI Bosnia, corridoi umanitari: il Consiglio approva

Dopo l’approfondimento in Commissione II con la Caritas e l’Asp, passa l’atto che chiede strade legali e sicure per i migranti

JESI, 26 febbraio 2021 – Passa in Consiglio comunale l’ordine del giorno presentato dal gruppo Jesi in Comune per arginare la tragedia che si sta consumando sulle rotte balcaniche dell’emigrazione. Dopo il confronto con la Commissione sul tema, che ha visto la partecipazione di Asp e Caritas, viene approvato l’atto.

«I corridoi umanitari necessari per non risvegliarci, come Europa, complici della crisi umanitaria – ha commentato Agnese Santarelli -. Ringraziamo la Caritas, la Cgil e la Cri che stanno cercando di tamponarla, ma la situazione sta precipitando, e serve un’assunzione di responsabilità collettiva».

I corridoi umanitari sono l’unica via legale e sicura che i migranti bosniaci avrebbero per accedere ai territori dell’Unione.

«La crisi umanitaria si sta consumando per il terzo anno consecutivo, questa volta il dramma è ancor più grave e pesante da accettare, figuriamoci da vivere – ha aggiunto Tommaso Cioncolini –. La capacità diplomatica di un Comune è limitata, ma la proposta permette di far capire che il nostro territorio non è indifferente, dato che vanta già primati nazionali con l’ex SiproimiSprar, ora Sai. Sarebbe bene estendere l’atto a tutti i Comuni della Vallesina».

Un momento della commissione sui corridoi umanitari

Il consigliere ha quindi proposto un emendamento, frutto della discussione in Commissione, che individuerebbe corridoi sanitari, ovvero vie preferenziali all’interno dei corridoi umanitari che permetterebbe di agire in fretta a favore dei soggetti più fragili.

«Un Ordine del giorno importantissimo a livello di civiltà – ha detto Emanuela Marguccio –. Un atto concreto di cui ringrazio i proponenti, un gesto che dà dignità a quelle persone che ora vivono in condizioni disumane».

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità, con tanto di emendamento, nonostante qualche polemica e astensione.

Elisa Ortolani

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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