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JESI CENTENARIO FINE DELLA GRANDE GUERRA: LA MOSTRA CHE RICORDA IL VALORE E IL SACRIFICIO DEGLI JESINI (FOTO)

JESI, 4 novembre 2018 – Cerimonia di inaugurazione, questa mattina, dell’esposizione che intende ricordare il centenario della fine della prima guerra mondiale, celebrare e dare il giusto riconoscimento ai tanti jesini che in quel conflitto sacrificarono la loro vita, esaltare le qualità di quanti hanno ottenuto la concessione di alti riconoscimenti quali medaglie d’oro, d’argento, di bronzo o croci di guerra.

L’iniziativa si deve ad un comitato tra Associazioni combattentistiche e d’Arma e Famiglie Caduti e Dispersi in guerra, coordinato da Raffaele Tiberi, che ha allestito l’esposizione nei locali del Palazzo del Convegni, in Corso Matteotti, con la collaborazione dell’Amministrazione comunale.

A presiedere la cerimonia – che ha fatto seguito alle celebrazioni del 4 novembre, giorno dell’Unità Nazionale e giornata delle Forze Armate  (leggi l’articolo)- il sindaco Massimo Bacci, con lui il vice, Luca Butini, tanti rappresentanti delle associazioni d’arma, uomini dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Stradale, appartenenti alla Guardia di Finanza ed ai Vigili del Fuoco, oltre a molte persone che hanno voluto ricordare il sacrificio dei tanti concittadini per la grandezza della Patria. Una volta all’interno del salone espositivo il primo cittadino ha rivolto un pensiero a quanti si sono adoperati in quei tristi anni del conflitto e a quelli che, nonostante l’inferiorità dell’armamento, sono riusciti a sconfiggere l’invasore respingendolo al di là del confine.

Tiberi, dopo aver ringraziato tutti i suoi collaboratori e l’Amministrazione comunale, ha raccontato il lungo tempo trascorso nella preparazione dell’esposizione, illustrando anche i criteri adottati nel presentare l’evento.
Dalle ricerche fatte, i cittadini jesini che hanno sacrificato la loro esistenza combattendo in difesa della Patria sono stati 390: i loro nomi, disposti per ordine alfabetico, sono riportati sui tanti pannelli collocati a ridosso delle pareti. Grazie alle ricerche fatte, per ognuno dei caduti sono stati anche riportati sia l’arma di appartenenza che il grado militare ricoperto, il reparto presso il quale erano in forza, la data della morte e la causa che ha provocato il decesso. In un lato della sala, sempre su appositi pannelli, sono stati riportati i nominativi di 80 jesini che in occasione dell’evento bellico hanno conseguito un significativo riconoscimento: in tutto sono stati 86, ad uno dei quali è stata assegnata la medaglia d’oro.
Oltre ai tanti nominativi, la mostra presenta molte fotografie risalenti all’epoca del conflitto mondiale con immagini di uomini, gruppi, mezzi operativi, particolari di assalto. Purtroppo, per questioni di sicurezza e di leggi, non è stato possibile mettere in mostra le armi leggere usate dai militari che avrebbero dato l’idea di quella che è stata la guerra.
In alcuni banchetti sono stati posti in bella vista volumi di vario genere come l’Albo d’Oro dei Militari Marchigiani del Regio Esercito, della Regia Marina, della Regia Guardia di Finanza e altri ancora.
I primi jesini che hanno visitato la mostra sono usciti dal Palazzo dei Convegni soddisfatti per varie ragioni, innanzi tutto perché sono venuti a conoscenza di fatti e persone vissute oltre un secolo fa che hanno dato la vita per questa nostra Italia, poi perché si sono resi conto che per realizzare questa mostra hanno lavorato in tanti. E questi meritano un grazie da tutti. Oltre a Raffele Tiberi i riconoscimenti vanno: al suo vice, Ranieri Gagliardini ed ai soci Cardinali, Mazzarini, Bigi, Ciattaglia, Brugiati, Barchiesi, Bezzeccheri, Bolognini, Montesi, Raffaeli.
La mostra rimarrà aperta fino a giovedì prossimo, 8 novembre, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 17 alle 20.
(s.b.)
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