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JESI CENTRO AMBIENTE: «ALLONTANARE I RIFIUTI DA SCUOLA E CAMPO SPORTIVO»

Centro ambiente

Samuele Animali (Jesi in Comune): «La variante così com’è condanna il quartiere di San Giuseppe a convivere con il sito di raccolta differenziata per parecchi anni a venire» 

JESI, 22 aprile 2019 – Il prossimo 30 aprile si discuterà in Consiglio comunale la variante del Campo Boario.

Samuele Animali

Samuele Animali

La volontà di destinare a Centro di raccolta rifiuti le aree adiacenti all’ex Mattatoio, sul viale don Minzoni, era stata espressa dalla Giunta comunale con una delibera lo scorso dicembre. Attualmente l’attività viene svolta in deroga, poiché l’area usata da Jesi Servizi è “residenziale” e va resa “servizi”, in modo da potervi garantire l’esistenza del Centro Ambiente.

Molto critico sulla variante è il consigliere Samuele Animali (Jesi in Comune): «La variante così com’è condanna il quartiere di San Giuseppe a convivere con i rifiuti per parecchi anni a venire. Altro discorso, invece, sono i lavori di manutenzione del Centro Ambiente: sicuramente necessari visto lo stato in cui versano i piazzali, i magazzini, i locali che vanno resi idonei per gli uffici e le rimesse per gli autobus».

Lavori che richiedono una somma importante, 450mila euro. «Visto che per la variante e i lavori andranno cercati finanziamenti (regionali oppure europei), sembra più ragionevole tornare a progettare l’allontanamento dal quartiere, destinando l’area ad usi pubblici, anziché cercare di congelare lo status quo per molti anni a venire. Il contenuto della variante andrebbe cambiato in modo da allontanare il centro di raccolta differenziata di rifiuti dalla scuola e dal campo sportivo. È ovvio, altrimenti, che la riqualificazione diventa impossibile».

Insomma, o viene fatta una riqualificazione vera oppure si rischia un film già visto: «Come per la Torre Erap: addio al progetto di riqualificazione ma la torre resta. Sarebbe davvero grave se si perde questa occasione per una vera riqualificazione».

Augusta Vecchi (a destra)

Sulla questione c’è anche la raccolta firme per chiedere (leggi l’articolo) un progetto che risponda agli interessi della città e dei residenti. Bastano 50 firme e il primo firmatario, l’architetto Augusta Vecchi, sarà chiamata e ascoltata in commissione.

«La variante conserva lo stato delle cose. Servirebbe una modifica al Piano Regolatore per riqualificare l’area oppure tutto sarà sanato nella situazione esistente».

(e.d.)

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