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Cronaca

JESI CICLISTA SÌ E DISABILE NO, OVVERO QUANDO LA PISTA NON È PER TUTTI

Lo scivolo davanti all'ex laboratorio del vecchio ospedale

Lo scivolo davanti all’ex laboratorio

Ecco lo scivolo nella zona pedonale di Corso Matteotti

Scivolo nella zona pedonale del Corso

Lo scalino è un vero ostacolo per i disabili

Lo scalino è un vero ostacolo per i disabili

Si può scendere ma per un disabile è certamente un problema salire

Quel “dente” per chi è in carrozzina è un problema

JESI, 16 ottobre 2015Domanda: i disabili che con le loro carrozzine si trovassero a percorrere la parte alta di corso Matteotti, quella interessata dalla pista ciclabile gialla, e dovessero attraversare da una parte all’altra della strada, riuscirebbero a farlo agevolmente? Ne parliamo dopo…

Antefatto: la Giunta ha deciso, proprio l’altro giorno (e ne avevamo riportato notizia), di dare il via all’abbattimento delle barriere architettoniche sul territorio comunale, approvando «le linee guida per la redazione del Peba (Piano eliminazione barriere architettoniche), non con iniziative isolate» ma afferenti ad una precisa programmazione «che contempli interventi tanto per gli edifici che per gli spazi pubblici».

In poche parole, un apposito gruppo di lavoro sarà chiamato ad approfondire gli aspetti tecnici, giuridici ed amministrativi, per un intervento che dovrà portare alla «redazione di programmi annuali e triennali individuando tempi e risorse» perché la città divenga accessibile a tutti, specialmente ai disabili fisici e psicosensoriali. Una scelta di politica amministrativa encomiabile perché la città è di tutti ed a tutti va indistintamente concessa la possibilità di usufruire, appunto, dei suoi spazi.

I cosiddetti Peba sono previsti da leggi e normative che risalgono agli anni ‘80 e ‘90 ma la maggior parte dei comuni italiani risulta essere in ritardo nell’adozione e nell’applicazione degli stessi. La loro importanza sta nel fatto che sono strumenti basilari ricognitivi non solo per quanto attiene alla certezza nella mobilità delle persone con disabilità ma anche per la tempistica degli interventi relativi all’eliminazione delle barriere architettoniche.

Ora, ritorniamo alla domanda iniziale. L’intervento su quei marciapiedi della parte alta del corso è recente, di qualche mese fa. Possibile che gli scivoli in corrispondenza delle strisce pedonali presentino, a livello della strada, una inconsueta altezza? Se si scende un piccolo sobbalzo, e va bene… ma se si sale e non c’è qualcuno che porti la carrozzina? Come si fa?

Certo, tutto sarà a norma perché la cosa non sarà di sicuro sfuggita all’attenzione degli uffici tecnici preposti, però il buon senso ci dice che quello non è stato un buon lavoro, che un disabile in carrozzina avrebbe più di  un problema ad affrontare la situazione. Basta dare un’occhiata agli scivoli dell’altra metà del corso, più o meno tutti a livello della strada. Perché questa disparità?

Ci affidiamo al futuro, dunque, e alla riuscita del piano anti barriere architettoniche atto a garantire accessibilità, visitabilità e adattabilità nei vari ambienti, specialmente quelli pubblici. Eppure quello è stato un intervento fatto appena l’altro ieri…

(Pino Nardella)

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