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Jesi “Come giovani leoni colmi di pietá”, la stabile serenità di Cristiano Bufarini

Il libro di poesie dell’autore jesino nell’evento organizzato dall’associazione Anemos a Palazzo Bisaccioni

Jesi, 17 maggio 2022 – La splendida Sala assembleare di Palazzo Bisaccioni, sabato 14 maggio ha ospitato un evento organizzato da Anemos odv, l’associazione jesina che svolge attività di volontariato e che ha, tra gli scopi dello statuto, anche quello di promuovere lo sviluppo del pensiero critico e favorire la crescita della persona, offrendo eventi e incontri capaci di dare voce alla creatività umana nelle sue innumerevoli forme, senza preconcetti né preclusioni.

L’autore jesino Cristiano Bufarini, accompagnato dalla musica del cantautore Francesco Coltorti e dalle voci di Cristina Corsini e Cristiana Filipponi, ha presentato il suo libro di poesie “Come giovani leoni colmi di pietà”.

Cristiano Bufarini

Il poeta si racconta. Cristiano ha sempre scritto, in particolare nei momenti più difficili della sua vita, nei quali la poesia è stato un modo per sentirsi vivo, utile socialmente e non abbandonato all’oscurità. Tra la lettura di una poesia e l’altra si mette a nudo.

«Grazie alla poesia sono riuscito a superare momenti tanto difficili e ora vivo un sentimento di stabile serenità, un concetto un po’ orientale di pace interiore, che io rivisito in chiave occidentale».

Il viaggio è una componente importante nella vita dell’autore. La voglia di evasione da una realtà complicata gli ha ispirato diverse poesie, tra cui Abruzzo, “Cuore vivo” e “Ode alla bellezza”.

Gli ultimi, i diseredati, hanno sempre avuto un ruolo primario negli scritti di Bufarini, che si sente di appartenere più a loro che ai vincenti della società.

In “Miseria” ci legge: “ …Brucia la povera gente, arde di una luce fioca, vive della miseria e della poesia, che la accompagna, anche se di vita ne raccoglie poca. Non la giudichiamo allora, lasciamola andare al suo destino; storpi, gobbi, ciechi, invalidi, capaci di ogni gesto meschino, ma anche di regalare ad un viziato bambino, che li picchia alle gambe con un bastone giocando per strada, un candido zuccherino”.

Musica e parole hanno rapito i presenti durante l’intero incontro, a tratti intenso e commovente, in particolare durante la lettura del blocco di poesie dedicate alla famiglia. Tra i vari inediti che il poeta ci ha regalato, c’è “Giovanna”, dedicata alla sua compagna, la sua attuale famiglia.

Giovanna

Sei tu la mancanza.

Quel qualcosa di cui
non potrei fare a meno
e mi riconduce,
dell’uomo, all’essenza.

Sei tu la mancanza.

La segreta stanza
dove posso rifugiarmi,
la carezza stanca
che non smette di consolarmi,
l’unica cosa della vita
di cui noterei l’assenza.

Sei tu … la .. mia … mancanza.

Non parlo mai d’amore.

Solo a pensarlo dal mio cuore
fuoriescono parole senza senso
come se fosse un argomento
troppo grande, immenso.

Preferisco scrivere di lui allora
e confessare all’umanità intera
che sei tu quel sogno imperfetto
sul quale ho costruito il tutto.

In “Ode alla bellezza” , infine, il poeta ci invita: “ … Attento, però, mio caro lettore. La bellezza è la stessa faccia di due medaglie diverse. Sacra l’una dal salvifico potere, profana l’altra sa di perdizione, di errore. Sta a noi nel caos, scegliere di volta in volta, quale volto esibire e capire: se lasciarsi andare o i nostri cuori innalzare”.

(m.c.)

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