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Cronaca

JESI COMITATO COPPETELLA: «ANCONA VUOLE IL BIODIGESTORE, PERCHÈ SI INSISTE CON JESI?»

«Non è possibile barattare la salute dei cittadini con un risarcimento economico in un’area che è già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale»

 

JESI, 24 giugno 2019 – Il Comitato cittadino sorto alla Coppetella – No Jesi pattumiera delle Marche chiede all’Amministrazione comunale di rinunciare alla realizzazione del biodigestore e trovare soluzioni alternative.

biodigestore

Immagine dal piano di fattibilità del biodigestore

«Abbiamo appreso da un attenta lettura del verbale dell’Ata provinciale (assemblea territoriale d’ambito)  dell’11 febbraio scorso che il Comune di Ancona ha ribadito la sua disponibilità a realizzare sul proprio territorio comunale l’impianto in questione» fa sapere il comitato cittadino. «Più volte il sindaco Bacci e l’assessore Napolitano hanno sostenuto che l’Amministrazione comunale non è aprioristicamente favorevole alla realizzazione di un impianto nel Comune di Jesi, l’importante è che l’impianto venga realizzato in provincia di Ancona. Questa posizione non la condividiamo: collocare l’impianto a Jesi è come versare un bicchiere d’acqua in una brocca già colma dal punto di vista ambientale, non potremo poi lamentarci se tra qualche anno non sarà più sufficiente avviare un’indagine epidemiologica per il Comune di Jesi, cosa per altro già in corso, ma dovremmo assistere ad effetti ben più gravi di quelli attuali».È

Sulla proposta di Ancona per ospitare il biodigestore, il comitato della Coppetella è chiaro: «Ci domandiamo come mai di fronte alla possibilità di realizzare sul territorio di un altro Comune l’impianto in questione, l’Amministrazione jesina insista nel proporre la realizzazione dell’opera nel suo territorio che in generale, a quanto è dato a noi sapere, non ha attualmente picchi di sforamenti delle polveri sottili come accaduto a Jesi fino a poche settimane fa, non ha inquinamento da cromo come l’area Coppetella, non ha una centrale biogas a poche centinaia di metri e non ha problemi di degrado per l’ex complesso turbogas-ex Sadam e interporto».

«Crediamo che la realtà sia diversa da quella narrata dal Sindaco e dall’assessore Napolitano: l’attuale maggioranza punta a ricevere i soldi derivanti dal risarcimento dei danni ambientali che l’impianto in se comporta. Siamo quindi di fronte aduna posizione meramente economica, la stessa sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, per quello che risulta dal verbale già citato, esorta il direttore Cenerini a stabilire quanto prima il valore dell’indennità per favorire una rapida definizione della localizzazione dell’impianto e quindi l’Amministrazione jesina, a quel punto, dovrà decidere in fretta: prendere l’impianto e percepire l’indennità o lasciarlo al comune di Ancona».

Il Comitato ritiene «che non sia possibile barattare la salute dei cittadini con un risarcimento economico in un’area che è già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale. Il Comitato sosterrà questa battaglia in tutte le sedi politiche, amministrative e giudiziarie».

(e.d.)

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