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JESI Concept store Miriam Montemarani, taglio del nastro

Un luogo in cui entrare senza un dovere, ma che lascia la voglia di restare, aperto alla città, in cui fermarsi anche solo per piacere

JESI, 24 ottobre 2021 – Sette vetrine che si affacciano tra Piazza della Repubblica, Piazza Gaspare Spontini e Arco del Magistrato: è il concept store Miriam Montemarani inaugurato stamattina nel centro storico con il taglio del nastro tricolore sforbiciato dal sindaco Massimo Bacci e dall’assessore al commercio Ugo Coltorti: 380 mq che si sviluppano su due livelli, all’interno di Palazzo Ricci. 

Quattro gli habitat da esplorare: fiori (mazzi, composizioni e scenografie), design (tavola, decori, arredi, lista nozze), cibo (con enoteca e prodotti gourmet di noti chef e pasticceri), eventi (organizzazione e allestimenti). 

«Perché un fiore può essere indelebile se racconta. Perché un piatto può rappresentare una vita se sorprende. Perché un gusto può muovere ideali se ha la forza di un viaggio. Perché un evento può far innamorare le stagioni se orbita tra cuore, sensi e intelletto», l’indole del progetto di Miriam Montemarani. 


Fiori, design, cibo e eventi si incontrano e si lasciano scoprire, per respirare la possibilità di rendere unico ogni momento. Ricercate sono l’atmosfera e l’idea del progetto, che «come una passeggiata coinvolgente, leggera, cosmopolita» sono state scritte nero su bianco da Miriam Montemarani nelle sette vetrine durante il periodo di allestimento del concept store.

Un luogo in cui entrare senza un dovere, ma che lascia la voglia di restare, di ricercare, di innamorarsi, di tornare. Palazzo Ricci diventerà un «luogo aperto alla città, in cui entrare anche solo per piacere».

Gli habitat

«Il primo habitat del concept store intreccia le mie mani ai fiori, al mio modo di raccontare le emozioni attraverso mazzi e arrangiamenti botanici cuciti addosso a persone, case e collezioni che raccontano personaggi, storie e tutto ciò che le mani sentono il desiderio di disegnare – afferma Miriam Montemarani illustrando il suo concept store -. Nasco architetto e amo osservare, studiare e capire le case: ognuna ha una dimensione, un confine tra esigenze e caratteri con elementi di raccordo e di racconto della personalità di chi la abita».

Habitat del cibo

«Il design è questo, è identificazione, è circondarsi di forme, materiali, pensieri concreti. L’arredo è un’espressione sociale di chi siamo, cosa facciamo e cosa ci piace: è per questo che nellhabitat del design sono presenti oltre cinquecento articoli, dal quotidiano all’occasione importante; dal classico al contemporaneo, dal design iconico ai pezzi pop e di tendenza, dalla semplicità alla ricercatezza. L’area design nasce anche per racchiudere, mostrare e avvicinare uno spaccato di design italiano ed europeo riconosciuto e riconoscibile».

«L’allegria di una tavola, di amici e di famiglia «inebria anime e crea abbinamenti che si legano agli ingredienti, all’abilità del buon vivere, ai ricordi, e ogni benvenuto che si rispetti parte da un calice: il senso del gusto è racchiuso nell’habitat dedicato al cibo dove etichette di vini, bollicine e distillati abitano lo spazio insieme al tubero degli Dei, il tartufo, e a ricercati e stellati prodotti gastronomici».

«L’Italia è fatta di meraviglie ed eccellenze che ci rendono riconoscibili e riconosciuti, ed è per questo che nel concept store c’è un omaggio ai gusti che si fondono al design e che viaggiano in puro stile italiano – sottolinea Miriam Montemarani -. Esprimendo dal desiderio di novità domestica alla necessità evoluta della lista nozze, quest’ultima sarà davvero un’esperienza che arriverà a coinvolgere tutti gli habitat del concept. Una tavolozza forbita con cui comporre un mondo fresco e interessante di stile».

Miriam Montemarani ama «l’ebrezza di architettare un giorno. C’è qualcosa di alchemico nelle parole di due persone che descrivono un desiderio. Dalla nebulosa di parole intrise di aspettative e corredi immaginari reagisco con tecnica e immaginazione. Dalla scenografia floreale all’evento chiavi in mano, ecco cosa è possibile affidarmi. Dalla necessità, alla ricercatezza, alla praticità, è questo ciò che ispirerà ed esprimerà l’habitat degli eventi nel concept store».

Miriam Montemarani

Miriam Montemarani, classe 1986laurea magistrale in architettura conseguita nel 2014 nell’ateneo ascolano di Unicam.

Miriam Montemarani

Dopo aver iniziato a lavorare in studi di architettura ha incentrato la sua formazione e il suo lavoro nell’ambito della progettazione e come event designer ha curato eventi nel centro Italia per clienti italiani ed esteri, privati e aziendali.

Dal 2020 il suo laboratorio è stato Palazzo Grizi facendola conoscere come flower designer grazie ai suoi mazzi raccontati: composizioni floreali personalizzate e accompagnate da suoi emozionanti testi inediti.

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