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Cronaca

JESI COPERTURE IN ETERNIT, L’ASUR 2 SPIEGA QUANDO L’INTERVENTO SI RENDE NECESSARIO

La copertura del magazzino nel cimitero

JESI, 2 aprile 2016 – Dopo le numerose denunce, partite prevalentemente dal nostro notiziario, il Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica ha dato spiegazioni sulla presenza di coperture pericolose per la salute umana. Stiamo parlando dell’ondulato in Eternit contenente, come ben si sa, amianto. “A questo proposito – si legge nella nota – si ritiene utile e doveroso fare alcune precisazioni. Innanzi tutto le norme di riferimento (e qui l’Asur 2 elenca leggi e decreti) non prevedono l’obbligo di rimuovere le coperture in cemento amianto (Eternit), anzi, se queste si trovano in buono stato di conservazione si suggerisce di mantenerle in sede, sia perché le discariche autorizzate sono in via di esaurimento e sia perché durante le operazioni di rimozione, ancorché eseguite correttamente, si possono liberare fibre nell’ambiente”. Ma chi deve decidere se quella copertura è ben conservata o se deve essere protetta? La normativa dice che spetta i proprietari “la valutazione sullo stato di conservazione, da farsi tramite tecnici e/o ditte con autorizzazioni in materia, la norma prevede altrimenti una sanzione amministrativa a carico del proprietario che non effettua la valutazione pari ad un importo minimo di euro 3.615 e massimo di 18.675”.
Tocca dunque al proprietario far valutare la pericolosità delle coperture in Eternit, non certo alla Asl alla quale “compete l’onere della verifica del documento di valutazione e gli eventuali interventi che si ritengono necessari”. Questo significa che se il proprietario non fa valutare lo stato della copertura a rischio non è colpa della Asl; questa – si legge nella nota – “interviene direttamente nei casi palesemente rischiosi per la salute pubblica, ad esempio: crolli, tetti con evidenti crepe e fessurazioni, abbandoni nonché la valutazione ed eventuali prescrizioni dei piani di rimozione presentati dalle ditte abilitate”.
Nella nota a firma del Direttore dell’Unità operativa Igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 2 – Senigallia, si precisa “che la tossicità dell’amianto è tale quando le fibre vengono inalate ed il rischio correlato è strettamente legato alla friabilità del materiale. IN base alla consistenza i materiali contenenti amianto (MCA) vengono classificati come friabili e compatti. I materiali friabili sono quelli che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice azione manuale, mentre quelli compatti (es. Eternit) possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l’impiego di mezzi meccanici. Nei materiali compatti contenenti amianto, come le coperture degli edifici (Eternit), il rischio di diffusione di fibre è, generalmente, molto basso ed è comunque legato al loro stato di conservazione”.
La nota dell’Asur si conclude con tutta una serie di indicazioni rivolte a chi volesse rimuovere le coperture in Eternit; obblighi che si possono conoscere anche presentandosi negli uffici sanitari. In chiusura di comunicato il Dr. Giovanni Fiorenzuolo assicura che “in considerazione di quanto sopra esposto e vista la numerosa letteratura scientifica a disposizione sull’argomento, si ritiene di poter affermare che l’allarmismo creato attorno alla presenza delle coperture in Eternit è privo di fondamento”.

(s.b.)

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