Segui QdM Notizie

Attualità

JESI DERMATOLOGIA: GIORGIO FILOSA AL CONGRESSO MONDIALE

Invitato a presentare, in una sezione, alcune malattie infettive e coadiuvato dalla figlia Alessandra, anatomopatologa presso l’ospedale di Ascoli Piceno

JESI, 25 giugno 2019 – Quest’anno il congresso mondiale di dermatologia si è tenuto a Milano, la settimana scorsa. Hanno preso parte all’evento circa 15.000 medici provenienti da ogni parte del mondo (Australia, Sud America, Cina, Giappone, India).
Milano si è aggiudicata il grande evento battendo le altre 6 destinazioni in gara – Pechino, Rio de Janeiro, Dubai, Istanbul e Bangalore – in virtù della qualità del centro congressi, dell’accessibilità e capacità ricettiva della città, ma anche dell’eccellenza italiana in campo dermatologico, grazie a centri di ricerca di altissimo livello. Al congresso era presente il dottor Giorgio Filosa (foto in primo piano), già responsabile del reparto di dermatologia dell’ospedale Carlo Urbani, unico relatore jesino invitato a presentare, in una sezione, alcune malattie infettive non molto rare ma di difficile riscontro clinico.
«Ne ho sottolineato l’aspetto anatomo-patologico– spiega Filosa – , molto importante perché l’istologia è indispensabile per raggiungere una diagnosi completa. In questo mi ha aiutato mia figlia Alessandra, anatomopatologa presso l’ospedale di Ascoli Piceno, per poter meglio raggiungere la correlazione clinico patologica e, una volta raggiunta, arrivare a identificare la terapie».
Il congresso ha esaminato le più recenti e avanzate novità in dermatologia, dalla pratica clinica alla ricerca, alla tecnologia e all’innovazione, fornendo moltissime opportunità per esperti o giovani dermatologi, infermieri e professionisti del settore. I principali esponenti dermatologi da tutte le parti del mondo hanno svolto un ruolo vitale in tutte le sessioni del congresso in qualità di relatori e chairmen. Si è parlato di tumori, di malattie infiammatorie, delle terapie a fronte di tutte queste patologie, vecchie e nuove, ma soprattutto sui nuovi orizzonti terapeutici.
«Abbiamo avuto la possibilità di intrecciare rapporti con colleghi di ogni parte del mondo, per poter lavorare in sinergia e confrontarsi con medici che, qualche volta e sotto certi aspetti, sono più all’avanguardia di noi, perché hanno più mezzi a disposizione. La mia soddisfazione coinvolge la mia città, perché sempre, ad ogni congresso cui partecipo, presento, nelle sale, la foto ed il nome di Jesi, utilizzando come simbolo, nella prima slide, la nostra piazza Federico II».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

News